Fabrizio Rondolino, editorialista de L’Unità, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus e ha detto la sua sulla direzione nazionale del Partito Democratico di ieri: "Renzi in gran forma, soprattutto nella replica. Ha fatto una relazione da statista. No, scherzi a parte, ha fatto una relazione molto lunga, ragionata, come si fa nelle riunioni di partito, ma io che sono un incendiario ho apprezzato di più il finale, dove ha rivendicato i suoi meriti. Tutto nasce dall’infelice battuta di Gianni Cuperlo sul talent, che poi è una stupidaggine, perché il talent è l’unica forma di televisione meritocratica che esiste al mondo. Renzi si è giustamente scocciato di questa rappresentazione caricaturale".
Rondolino ha parlato di quello che potrebbe accadere in caso di sconfitta del sì al referendum: "Mi pare ovvio che se le riforme vengono bocciate questo Parlamento finisce, la legislatura finisce, non ci sarebbe motivo di prolungarla. Non credo che il Pd potrebbe rendersi disponibile ad un altro governo. Alle eventuali elezioni che ci sarebbero il Pd dovrebbe avere un candidato premier e questo secondo me sarà Renzi. A parte che il referendum si vince, nella malaugurata ipotesi in cui la riforma dovesse essere bocciata, credo che Renzi si dimetterebbe, si scioglierebbero le Camere, andremmo a votare, col Pd che dovrà farsi delle primarie per scegliersi il suo candidato premier. Penso che alcune centinaia di migliaia di italiani vorranno ancora affidare a Renzi la guida del Partito. Ieri Cuperlo, che è l’unico che ragiona, anche se è il più cattivo, ha detto che voterà un ticket, con un candidato segretario del partito e un candidato premier. Credo che il candidato premier sia Letta".
Su Roma e su Virginia Raggi: "Su Raggi devo fare i complimenti ai giornalisti del Fatto, sono stati i più bravi a svelare alcune dinamiche interne al Movimento. Io la metterei su un altro piano, i grillini stanno diventando grandi, la politica è quella roba lì, la politica è anche lotte di potere, cordate, sangue e merda. Non sto dicendo che i politici siano delinquenti, sto dicendo che per fare politica bisogna essere delinquenti, nel senso buono, senza infrangere il codice penale. Bisogna essere un po’ figli di…”.
Il Pd a Roma? “Orfini se ne dovrebbe andare da commissario. Per me chi perde si deve dimettere. In un mondo ideale il suo posto dovrebbe prenderlo Giachetti, fare il plenipotenziario del partito a Roma, lasciare la Camera e occuparsi della Capitale. Vedrei bene Giachetti commissario o segretario romano del Pd".
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