Di sicuro c’è che il Parmigiano Reggiano è uno prodotti più iconici e imitati del food made in Italy. Uno dei pilastri sui quali si fonda la filiera del Parmigiano Reggiano è la comunità, formata da 321 caseifici e oltre 2.600 allevatori, per un totale di 50 mila persone coinvolte.
L’area di origine – spiega oggi L’Economia del Corriere della Sera – comprende 174 comuni italiani e molti di questi sarebbero poca cosa, se non ci fossero il Parmigiano e il suo mercato. Si tratta infatti del più importante prodotto DOP ottenuto in montagna, con oltre 110 caseifici ubicati ad alta quota e oltre 1.200 allevatori che, ogni giorno, contribuiscono a fortificare l’ economia del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
“Nel complesso il nostro comparto produce un giro d’affari alla produzione di 1,35 miliardi di euro che diventano 2,35 miliardi al consumo – ricorda Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano -. Ogni anno la filiera trasforma il 20,6% della produzione nazionale di latte in 3,94 milioni di forme di Parmigiano Reggiano. Noi siamo i custodi di tutto questo, gli eredi di tradizioni che nel corso dei secoli ci sono state tramandate dai nostri padri, dai nostri avi, fino a perdersi nella notte dei tempi. Oltre ad avere l’onore di portare avanti questa eredità abbiamo però anche l’onere di preservarla, difenderla e trasmetterla ai nostri figli”.
“Da qualche anno stiamo attuando un campagna di contrasto molto più serrata ed efficace contro i formaggi cosiddetti ‘parmesan’ – spiega il presidente del Consorzio -, abbiamo raccolto ottimi risultati in Europa e contiamo di farlo negli Usa. Basti solo pensare che sul mercato a stelle e strisce il Parmigiano Reggiano è tra i prodotti più cercati e venduti ma anche più falsificati. Contrastare i prodotti fake su quel mercato ci farà aumentare in maniera significativa l’ export”. Infine, l’ obiettivo sostenibilità, focalizzato soprattutto sul benessere animale.