Le esportazioni italiane sono cresciute del 18,2% nel 2021 (sul 2020) e del 22,4% nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dal XXXVI rapporto sul commercio estero in corso di presentazione a Napoli con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Le aziende esportatrici italiane hanno reagito bene durante e dopo pandemia ma il conflitto tra Russia e Ucraina sta esasperando le spinte inflattive.
Crescita notevole nelle esportazione nei primi mesi di quest’anno si registra nel settore dei prodotti alimentari e delle bevande (+18,8 %), nel settore dei metalli ma anche prodotti chimici. Il conflitto russo-ucraino ha costretto a rivedere le stime del commercio mondiale.
“Occorre non disperdere, ma valorizzare e sviluppare l’esperienza del Patto per l’export, garantendo continuità e convergenza di visione e compiendo, anzi, uno sforzo supplementare su diversi fronti”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sottolineando che uno dei tasselli è “un’intensificata azione di intelligence economica”.
“La rete diplomatico-consolare va rafforzata con professionalità specifiche provenienti da altri Ministeri e dagli Enti preposti all’internazionalizzazione, come Cassa Depositi e Prestiti e SACE. Stiamo lavorando per rendere la nostra rete all’estero sempre più pronta a intercettare le opportunità che i diversi mercati offrono e a diffonderle presso le imprese. Vogliamo che le Ambasciate e i Consolati sappiano assistere al meglio le aziende italiane nell’ambito delle gare promosse da Governi e Banche Multilaterali di Sviluppo, così da aumentarne le possibilità di aggiudicazione”, ha spiegato.
A questo si aggiunge l’attenzione ai territori e “un forte accento sulla diplomazia dell’innovazione” come con il progetto di San Francisco e “il pieno avvio del primo Italian Innovation and Cultural Hub”. “La strategia che abbiamo realizzato ha saputo, in un frangente di crisi globale, condurci a risultati importanti e concreti”.