E’ un bel giro d’affari quello delle scarpe italiane, molto apprezzate nel mondo. L’Italia, infatti, è il primo Paese europeo per produzione nel settore calzaturiero con l’export che nel 2018 ha raggiunto un valore di quasi 10 miliardi di euro. Anche se il volume del venduto, rispetto a dieci anni fa, “è diminuito dell’8,4%”, si legge sul Messaggero. La crisi economica iniziata a metà degli anni Novanta ha causato una riduzione delle aziende di quasi il 50% e un calo della forza lavoro del 38,3%. Dal 2000 ad oggi, i volumi di produzione sono stati dimezzati (-52,7%).
Nel rapporto Eurispes si legge che nel 2018 sono stati prodotti 184 milioni di paia di scarpe in Italia, “per un valore di 7,86 miliardi di euro di cui solo il 15% del totale (27,5 milioni di paia) è destinato al mercato interno”.
“Per difendere il made in Italy calzaturiero – ha osservato Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici – chiediamo che la politica si impegni a livello europeo per far approvare una norma che introduca l’informazione di origine obbligatoria”.
Sul Messaggero vengono citate anche le parole del presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara: “È tempo che l’Italia si adoperi in Europa per favorire una politica di difesa attiva a beneficio di quanti operano nel settore calzaturiero”, un asset economico ma “soprattutto, un patrimonio sociale e culturale che non può essere sacrificato sull’ altare di una globalizzazione selvaggia”.