Ha voluto incontrare gli operai e farsi qualche selfie con loro Matteo Renzi nella sua prima visita al cantiere dell’esposizione universale di Milano, dove i lavori continuano 20 ore al giorno, senza soste nemmeno per ferragosto. E da qui, per dare un’iniezione di fiducia ha fatto una scommessa: ”Expo sara’ una delle chiavi di ripartenza del nostro Paese”. Anzi ”il primo maggio 2015, l’inaugurazione, sara’ non solo un no-gufi day ma anche il momento in cui chi ha lavorato, ha messo un mattone si sentira’ parte della vittoria dell’Italia”.
Operai, architetti e ingegneri ”non stanno semplicemente costruendo un’opera, non solo padiglioni, ma stanno costruendo e restituendo l’orgoglio a un Paese che ne ha bisogno come il pane – ha aggiunto -; ce la faremo, non lasceremo il futuro ai gufi e a chi scommette sul fallimento”.
Renzi si mostra ottimista sul rispetto delle scadenze: "c’e’ da correre, ma sono sicuro che i tempi saranno rispettati", scrive su facebook a fine giornata. La scommessa non e’ da poco con le grane che si sono presentate negli anni, ultimo in ordine di tempo la bufera giudiziaria sugli appalti. Anche in queste condizioni, pero’, sono gia’ stati venduti cinque milioni di biglietti (uno di questi, a costo zero, gli e’ stato consegnato ufficialmente dal commissario Expo Giuseppe Sala). Secondo Renzi, questo dimostra che nel mondo c’e’ ”grandissima fame di Italia”.
L’obiettivo ora e’ di venderne 10 milioni prima dell’inaugurazione di maggio, per arrivare a fine manifestazione con 24 milioni di biglietti staccati. I problemi sono stati affrontati anche con i nuovi poteri dati all’autorita’ Anticorruzione che puo’ chiedere al prefetto di commissariare singole commesse. L’incontro con i giornalisti di oggi si e’ svolto proprio in una delle strutture che fanno parte dell’appalto commissariato delle architetture di servizio, a dimostrazione che i lavori comunque proseguono. Renzi ha voluto ringraziare il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, e il prefetto Tronca, seduti oggi in prima fila vicino alla presidente di Expo Diana Bracco, al vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, al vicegovernatore Mario Mantovani e ai ministro Maurizio Martina e Maurizio Lupi ormai ”quasi una coppia di fatto per Expo”.
La visita del premier e’ iniziata dal campo base, con un giro per il cantiere su un’auto guidata dal commissario Sala sotto la pioggia battente. ”Da quando c’e’ questo governo piove sempre…” ha ironizzato Renzi. Qui il presidente del Consiglio tornera’ prima del 16 ottobre quando a Milano si terra’ l’Asem, cioe’ la riunione dei capi di Stato e di governo di Asia e dei 28 Paesi Ue. Molti di questi Stati parteciperanno all’Expo dove saranno presenti 147 nazioni (inclusa la Turchia che dopo una telefonata fra il presidente Erdogan e Renzi ha confermato la presenza, che aveva inizialmente cancellato). C’e’ pero’ una differenza fondamentale che il premier vede nei lavori dell’Expo e del governo: l’esposizione finira’ nel 2015 ”il governo – ha concluso – voglio augurarmi di no”.
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