Expo Milano 2015 è stato “un grande successo”. Grazie a Sala e al suo staff che ha recuperato un gap iniziale molto pesante. Sicuramente una Expo 2015 che sarà ricordata per l’alto numero di presenze (visto il flop di Hannover di qualche anno fa) grazie soprattutto agli scolari, i bambini e pensionati, gruppi sociali, enti locali con pullman da tutta Italia, ben organizzati. Ma il vero successo, la vera attrazione della kermesse ludica, giocherellona, spensierata, è stato il ristoro.
In Expo si sono attrezzati 210 punti-fissi dove mangiare e bere di tutto, a buono o a caro prezzo; altri 30 luoghi dove occasionalmente si poteva assaggiare gratis piatti tipici. Una poliedrica specie di “ristorante diffuso” dove però era possibile assaggiare piatti strani, sconosciuti, grandi ricette, scoprire tradizioni. Molti curiosi sono stati attratti dai paesi più lontani ed esotici per cercare di assaporare gusti diversi, scoprire altri cibi.
UnPOxExPO, grazie alle risposte di 5500 propri fruitori di pacchetti turistici, ha steso una graduatoria su dove si è gustato qual piatto o ricetta rimasta impressa, dove si è riusciti veramente a coniugare eccellenza con tipicità a un prezzo giusto, indipendentemente dalla esclusività o arredo del luogo di servizio.
Al primo posto il Giappone-Steak con un piato di Sagami di tempura mista pesce e verdure al prezzo di 35 euro; poi il Chiosco Davide Oldani con un risotto alla milanese a 10 euro, poi il padiglione del Qatar che al piano terra presenta Al Kushait di carne-pesce accompagnato da riso basmati a euro 25.
Appena giù dal podio ma per poco ecco il Libano Food con uno spuntino, non un piatto, il Kebbe’Rass composto da polpette di carne spezie varie su pasta sfoglia a euro 16, a seguire l’Iran Ghoreischi con il Shirin Polo a base di riso e verdure miste cotte per euro 20 senza dimenticare il dolcetto di datteri e lo zafferano migliore in pistilli. Al sesto posto il Food Center del Pad. Zimbabwe con uno spuntino di Zebraburger e radici fritte, la Corea del Sud ristorante Hansik per una scodella Kimchi di spezzatino di maiale kofu e verdure a euro 22.
A seguire il padiglione Angola con un piatto di polipetti e fagioli; la Spagna con il ristorante El Altillo con una Paiella di verdure miste crude e cotte variopinta euro 18, la Piada Emilia per una meravigliosa nostrana piadina calda e mortadella dop. Quindi nell’ordine la Piazzetta dell’Alto Adige con uno spuntino di Speck e pane di segale caldo euro 5 , il padiglione di Israele al Pic-Nic per un piatto piccolo kosher il tipico Cholent a euro 13, l’Argentina con una empanada de queso meravigliosamente cotto e fragrante dal sapore forte e fine per euro 5, il ristorante del padiglione del Brasile con un Churrasco Rodizio di carne e la famosa banana fritta asciutta e secca a euro 45.
Infine in ordine gli ultimi 3 piatti-territori che figurano fra i più apprezzati e i migliori abbinamenti di tutto Expo, quasi exequo secondo gli esperti e i visitatori di UnPOxExPO. Il ristoro Mosimann’s del padiglione United Kindom per un piatto non unto e fragrante di Fish&Chips a euro 8, il desk Ferrero per uno spuntino particolare dolce di abbinamento storico il pane bianco e la crema di nutella a 2,80 euro, il toasttruck del padiglione Usa per un Lobster Roll ovvero il panino di astice cotto al vapore per euro 15 in tutto.
Soprattutto alla sera, con l’ingresso delle giovani generazioni, Expo si arricchisce di musica, spettacoli, toni alti, corse e giochi come un grande lunapark. Secondo i giovanissimi i miglior assaggio al padiglione francese al Bistrot con assaggi in continuo di formaggi freschi, già in coda colpiti dai profumi inebrianti di vegetale, erbe, muffe… pilotati verso il pubblico… e gratis.
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