"L’Expo deve essere una vetrina non solo per Milano. Chi viene a visitare l’esposizione deve essere spronato ad allungare il viaggio in altre città. I viaggiatori dovrebbero andare alle opere e non viceversa. In questo caso ho ricevuto la richiesta formale della Regione Lombardia di ospitare i Bronzi. Ho risposto che bisogna prima valutare se sono trasportabili o no. Il precedente parere è datato, dunque nominerò rapidamente una nuova Commissione scientifica composta da tecnici ministeriali ed esterni per avere un documento aggiornato". Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
Il ministro spiega che se i tecnici dovessero concludere che le due statue possono affrontare una trasferta da Reggio Calabria precisa: "Allora passeremo ad una valutazione politica. Prima di andare a discutere sui giornali, come molti hanno fatto, è bene sapere se eventualmente il trasporto è fattibile e non mette a rischio l’incolumità dei capolavori".
Parlando del Festival del Cinema di Venezia: "Gli eventi di presentazione sono nettamente superiori a quelli di Cannes. Ci hanno dedicato un inserto anche sul New York Times. Ma in Italia lo sport nazionale è deprezzare. I francesi invece hanno un atteggiamento di orgoglio”.
Sulla necessità di incrementare le politiche sul turismo: "Da un lato c’è l’idea che intanto in Italia i turisti arrivano lo stesso. Dall’altra non si tiene conto che è finita l’era in cui le singole economie nazionali devono essere competitive su tutto, industria, agricoltura eccetera. Non è più così. Ogni Paese deve individuare la sua vocazione, capire dove è più competitivo e investire in quella direzione".
"A parole tutti sono pronti a riconoscere che è la carta vincente, nei fatti non ci ha mai puntato nessuna politica nazionale a prescindere dal colore. Solo i sindaci hanno investito sul patrimonio artistico. Dal 2000 ad oggi la percentuale delle spese del ministero dei Beni Culturali sul Pil è calata da 0,19 a 0,11 contro lo 0,24 della Francia. Progressivamente ci sono stati tagli, fermati dagli ultimi due governi. Tremonti arrivò a dire che con la cultura non si mangia".
Secondo il ministro "bisogna invertire la tendenza. Questa è la linea di Renzi e del governo. E’ un punto centrale della nostra politica. Dobbiamo fare una scelta. Più che sul mordi e fuggi investiamo sul turismo di qualità perché un’indagine ci dice che l’Italia è la meta preferita dai viaggiatori, anche dei nuovi viaggiatori come cinesi e russi a prescindere dal fatto che possano permettersi di partire. Però anche il sistema Paese ci deve credere, il pubblico fa la sua parte, il privato deve fare il resto. Sarebbe fuori luogo elencare tutto quello che abbiamo fatto finora. Basta ricordare il decreto cultura e turismo".
Discussione su questo articolo