Antonio Tajani, ospite a Piazza Pulita su La7, alla domanda netta del conduttore “Lei è antifascista?” risponde senza tentennamenti: “Assolutamente sì”.
”Ma perchè non risponde così anche la Meloni a questa domanda?”, fa notare il conduttore della trasmissione Corrado Formigli. ”Lo chieda a lei”, dice il vicepremier e titolare della Farnesina, che aggiunge: ”Non è che ogni volta bisogna fare il processo alle parole della Meloni e alle sue possibili idee…”.
“L’Afd e forze che usano toni sempre violenti, culturalmente violenti, e posizioni estremiste, certamente non agevolano un percorso, quello cioè di una Europa più coesa, che possa contare di più sul palcoscenico europeo”, ha detto Tajani.
”Io sono contrario alle classi separate, figuriamoci, io sono per l’integrazione…”, ha detto poi rispondendo a una domanda sulle parole di Vannacci sulle classi separate.
“Alle Europee puntiamo ad arrivare al 10 per cento. Non me ne importa niente di superare Salvini”, ha aggiunto.
Interpellato a margine del B7 Summit per quanto riguarda le critiche di Forza Italia alla retroattività sulla stretta al superbonus, “non ha nulla a che vedere con il sostegno al governo. Noi siamo leali al governo e abbiamo votato, votiamo e voteremo sempre la fiducia al governo del quale facciamo parte. Ma non possiamo rinunciare ai nostri principi, alla nostra identità”.
“Siamo leali, ma siamo diversi dai nostri alleati, abbiamo storie diverse. Ma crediamo in questo governo – ha ribadito -, vogliamo lavorare per tutta la legislatura in questo governo e perché no, anche nei cinque anni successivi”.
Per quanto riguarda il superbonus “noi siamo assolutamente d’accordo a risanare i conti pubblici e a mettere fine allo scempio causato dalla pessima gestione della misura, abbiamo però contestato la retroattività di una norma, perchè rischia di minare il rapporto di fiducia tra investitori e governo”.
DAL PARTITO MASSIMO SOSTEGNO A TAJANI
Tutti pancia a terra per non far mancare il sostegno ad Antonio Tajani, capolista alle europee, tranne nelle circoscrizione Isole.
A poco più di tre settimane dal voto, Forza Italia lancia una campagna per il suo leader, candidato di bandiera ma traino del partito nel segno del Ppe.
Nessuno lo dice ufficialmente ma, forte degli ultimi sondaggi, l’obiettivo è quello di superare la Lega e diventare secondo partito della maggioranza di centrodestra, dietro Fratelli d’Italia.
“Care amiche, cari amici, la decisione del nostro segretario Tajani di candidarsi alle elezioni europee per confermare il ruolo centrale del Ppe nella politica nazionale ed internazionale, necessita del sostegno indiscusso di tutti noi”, scrive il responsabile organizzazione di Fi, Francesco Battistoni, in una comunicazione interna datata 13 maggio e inviata a tutti i candidati (compresi i segretari regionali e quelli provinciali) che Adnkronos ha avuto modo di leggere, a dimostrazione di quanto il movimento azzurro tenga all’affermazione del suo segretario nella sfida a Bruxelles con gli altri leader in campo, a cominciare da Giorgia Meloni ed Elly Schlein.
La ‘campagna europea’ del ”nostro partito”, si legge nel testo, ”dovrà identificarsi con la campagna per le preferenze ad Antonio Tajani”.
Pertanto, il materiale di propaganda elettorale (volantini, santini, fac-simile e materiale diffuso sul web) conterranno un esplicito invito a scrivere sulla scheda il nome di Tajani.
Fi dà alcuni suggerimenti tecnici agli azzurri in corsa, per non ‘disperdere’ il voto e sostenere la propria candidatura, rispettando la regola della parità di genere: ”In particolare i candidati di sesso femminile dovranno indicare due nomi”, quello di Tajani e il ”proprio (facoltativo il terzo nome maschile o femminile)”, mentre i “candidati di sesso maschile dovranno indicare necessariamente tre nomi: quello del segretario nazionale per primo, il proprio e quello di una candidata di sesso femminile”.
”E’ superfluo” sottolineare, conclude la circolare, ”quanto sia importante attenersi a queste indicazioni per garantire il miglior risultato possibile” a Tajani e quindi a Forza Italia.