“Quel ‘meno Europa in Italia’ che campeggia nello slogan del partito di Berlusconi per le elezioni del 25 maggio e’ molto significativo. Perche’ potra’ aiutare a spiegare il senso di una svolta politica che e’ necessaria per la Nazione quando cessera’ la propaganda e si passera’ alla politica istituzionale anche a Bruxelles". Lo scrive stamane il leader de La Destra, Francesco Storace, nell’editoriale pubblicato sul sito del partito.
"Del resto – aggiunge – sono state molto chiare anche le parole riferite da Libero nell’intervista al giovane e bravo sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, che al giornale di Belpietro ha affidato ieri un messaggio netto: basta col Ppe e al diavolo Angela Merkel. E’ un po’ la questione che occorre affrontare se davvero si pensa ad una mia candidatura alle europee con Forza Italia. Siccome non mi piace barare, e’ bene sapere prima qual e’ l’idea di Europa che a destra portiamo con noi. Se c’e’ spazio per delinearla, bene; altrimenti ci sono gli altri candidati.
Noi abbiamo approvato un’intesa con Silvio Berlusconi a livello politico interno con disponibilita’ a sostenerne le liste alle europee; di qui a modificare i nostri convincimenti ce ne corre davvero. Altri possono agevolmente passare da Monti a Le Pen per una poltrona, io non ne ho bisogno. E siccome mi piace la lealta’, lo dico prima e non dopo".
Storace aggiunge che "in Europa c’e’ da stare davvero attenti. Non so quanti osservatori hanno avuto modo di leggere l’intervista-denuncia pubblicata nei giorni scorsi dal nostro Giornale d’Italia al prof. Antonio Rinaldi, campione di quello schieramento no euro che con assoluta chiarezza ha delineato un quadro assolutamente drammatico. Anche chi non ha le sue stesse certezze in materia monetaria, ha pero’ il dovere di non sottovalutarne gli allarmi".
"Dopo il 25 maggio – osserva – la tedescomania si scatenera’ con ancora maggior vigore se la dovesse far franca alle europee. Nei cassetti dei tecnici che odiano i popoli si sono nascosti i disegni che riguardano una nuova, infernale sigla comunitaria: Erf, european redemption fund, ovvero la trappola di "redenzione" dal debito che servira’ a fregarci tutto il patrimonio di cui disponiamo nel nome degli interessi comunitari. Al confronto, il fiscal compact e’ una convenzione per sconti al villaggio vacanze. La spoliazione totale della nostra sovranita’ avverra’ proprio con l’Erf, in cui confluiranno – se i loro progetti non saranno bloccati – i debiti pubblici dei paesi dell’Eurozona eccedenti il 60 per cento del Pil. Undici esperti, nessuno dei quali italiano, ovviamente, hanno escogitato, per venire incontro alle pretese della Merkel, un piano diabolico: con il conferimento all’Erf degli asset patrimoniali, delle riserve auree e una percentuale della fiscalita’, si emetterebbero Bond europei, con un’operazione che costerebbe all’Italia quasi milleduecento miliardi di euro. E il fondo gestirebbe il tutto facendo ovviamente gli interessi dei creditori e non certo degli stati indebitati".
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