Periodo di elezioni, soliti guai e disguidi per gli italiani residenti all’estero. Proprio in questi giorni in diversi Paesi Ue i cittadini si stanno recando alle urne per scegliere i propri rappresentanti a Bruxelles. Pensate: sono oltre 400 milioni gli elettori nel Vecchio Continente. E come ad ogni tornata elettorale, sia in caso di elezioni europee, politiche o referendum, i connazionali residenti all’estero sono protagonisti – quasi sempre loro malgrado – di inefficienze del sistema.
E’ il caso per esempio degli italiani che vivono nel Regno Unito. Sono poco meno di 190mila i connazionali che in Gran Bretagna sono regolarmente iscritti all’AIRE, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Cittadini che hanno diritto di votare o per i candidati italiani o per quelli del Paese di residenza. Sta a loro scegliere l’opzione che preferiscono. Una possibilità che in ogni caso potrebbe portare tanti italiani a commettere un reato. Perché?
La legge italiana parla chiaro. L’articolo 49 della legge 18/1979 recita: "chi, in occasione della elezione dei membri del Parlamento europeo, partecipa al voto per l’elezione dei membri spettanti all’Italia e per l’elezione dei membri spettanti ad altro Paese membro della Comunità, è punito con la reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da Euro 51 a Euro 258".
Insomma, il rischio di un doppio voto esiste. Una incongruenza in Inghilterra segnalata da numerosi iscritti all’AIRE, in particolare da quegli italiani residenti nel distretto di Haringey, nella capitale. Casi relativi a persone che non hanno scelto di votare per candidati britannici al rinnovo dell’Europarlamento, pur avendo comunque, da residenti nel Regno Unito, il diritto a votare per le amministrative locali. Connazionali che hanno ricevuto dai consolati di riferimento la scheda elettorale per posta, ma che almeno in teoria potrebbero votare anche per i candidati britannici al Parlamento europeo.
La comunità italiana residente in UK può votare per i candidati italiani alle Europee tra questo pomeriggio e domani mattina. Sono 75 le sezioni elettorali allestite dalla rete diplomatica italiana nel Regno Unito. Ma proprio a causa di un difetto del sistema, molti connazionali che giovedì sono andati a votare per le amministrative nel Regno Unito, si sono visti consegnare anche la scheda per le europee indicante nominativi britannici, pur avendo optato per l’elezione dei candidati italiani.
COSA DICE IL CONSOLATO ITALIANO A LONDRA Fonti del consolato italiano a Londra hanno confermato che il disguido è possibile e lo hanno attribuito all’impossibilità di comparare le liste elettorali italiane con quelle del Regno Unito. Di qui il pericolo di un doppio voto che pone tanti cittadini italiani, non a conoscenza del divieto di votare due volte per le stesse elezioni, di fronte a un potenziale reato. Connazionali che in ogni caso possono stare tranquilli: sarà difficile, se non impossibile, incorrere in sanzioni, perchè non vi è praticamente modo per le autorità del nostro Paese di conoscere nominativi e identità di chi ha votato due volte.
Il consolato italiano a Londra suggerisce di chiedere informazioni e chiarimenti al proprio comune britannico di riferimento. Secondo le norme britanniche, "chi è cittadino europeo o del Commonwealth può partecipare alle elezioni europee relative ai seggi spettanti al Regno Unito".
IN REPUBBLICA DOMINICANA SCHEDE NON PERVENUTE Dall’altra parte dell’oceano non va meglio. Sono diversi i connazionali residenti nella Repubblica Dominicana che segnalano a Italiachiamaitalia.it di non avere ricevuto la scheda che invita a votare per le elezioni europee. Ovviamente gli italiani residenti nell’isola di Santo Domingo, in occasione delle Europee, non possono votare nel Paese in cui vivono (possono farlo solo quelli residenti in Europa), tuttavia il fatto di non ricevere la scheda a casa viene vissuto come una mancanza di rispetto nei propri confronti. Come se venissero completamente ignorati, come se a loro non fosse data la possibilità di partecipare alle Europee, anche se per farlo dovrebbero tornare nel BelPaese.
C’è un altro aspetto: il fatto che non abbiano ricevuto la scheda conferma, come se ce ne fosse bisogno, che sono ancora tante le inefficienze del voto all’estero. Se domani si dovesse tornare al voto per le Politiche (e in quell’occasione avrebbero diritto di voto tutti i connazionali oltre confine), probabilmente si ripeterebbe l’errore e i connazionali non riceverebbero così la scheda elettorale (come è successo tantissime altre volte in passato), strumento necessario per partecipare al voto e al destino del proprio Paese. Perché, ricordiamolo, anche se lontani, gli italiani nel mondo sono, e pretendono di essere, italiani a tutti gli effetti. Soprattutto quando in ballo c’è il destino della Nazione che si portano nel cuore ovunque essi siano. Non c’è dubbio, e ItaliaChiamaItalia lo ripete da anni: vanno trovate nuove soluzioni al sistema di voto degli italiani nel mondo; su questo, però, la politica ha solo prodotto tante chiacchiere, qualche proposta, ma nessun risultato.
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