Matteo Renzi, il giorno dopo la vittoria elettorale, è soddisfatto. Durante una conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio e segretario Pd sottolinea come il voto di domenica sia – a suo dire – la dimostrazione “che questo paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo. C’è un Paese che non si rassegna, anche di fronte a una campagna elettorale molto dura". Per l’ex sindaco di Firenze "l’Italia ha dato un messaggio forte, non lo considero un referendum sul governo e su di me. E’ un voto di speranza straordinaria, di un Paese che ha tutto per poter cambiare e invitare l’Europa a cambiare".
Dunque, Pd primo partito, con un risultato inaspettato. Il Pd che stravince contro un Movimento 5 Stelle pieno di rabbia verso tutto e tutti, contro un centrodestra ormai allo sfascio. In Europa, spiega Renzi, “da un lato ci sono state forze populiste che hanno vinto o ottenuto buoni risultati, dall’altro l’Europa che ha fallito. Nel mezzo c’è lo spazio per ripartire con la buona politica".
Dopo il successo elettorale, avanti tutti con gli obiettivi del governo: "E’ stata una campagna elettorale molto feroce, dico a chi sarà eletto di abbassare i toni e alzare le ambizioni. Il risultato di questa notte – prosegue Renzi – ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci”. C’è dunque bisogno di accelerare: “Noi oggi avvertiamo lo straordinario compito che ci è stato dato: nessuno ha più alibi, non c’è spazio per rinviare le riforme del lavoro, della giustizia, del fisco, della legge elettorale, della pubblica amministrazione”
Il 1 luglio è il giorno dell’inizio del semestre europeo a guida italiana, e “noi – dice il premier – vogliamo arrivarci con grande responsabilità ma anche con grande decisione. E’ il momento dell’Italia che deve guidare il percorso delle istituzioni europee, spendere meglio i fondi strutturali, nella consapevolezza che per primi dobbiamo cambiare noi stessi".
A proposito delle nomine che riguardano la prossima Commissione europea, anch’essa in scadenza, Renzi avverte: “Il senso non è quello del ‘cosa ci torna’, il senso è cambiare l’Europa. Sulla base di questo, se un commissario è francese, spagnolo o tedesco piuttosto che italiano questo non è decisivo, è decisivo che quel commissario abbia l’idea giusta di Europa".
Per Renzi “l’Europa è una vicenda delicata: o la prendiamo per mano gestendola tutti insieme o nessuno ne uscirà vincitore. Ma questo è il Paese in cui il messaggio antieuropeista poteva attecchire di più tramite populismo e astensione, e invece nulla di tutto questo è avvenuto. Sono lieto di poter andare a parlare con la cancelliera Merkel in una posizione rilevante".
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