Romano Prodi, in una intervista al Mattino: "Non possiamo sottovalutare l’importanza del risultato italiano. L’Italia era da tutti indicata come l’anello più debole del contesto europeo. E così non è stato. Mi sembra un fatto di grande importanza politica! Anzi il risultato forse più importante di tutto il contesto europeo. Penso inoltre che, nonostante lo scontato progresso dei partiti populisti, in molti paesi si possa costruire una politica di solidarietà europea più forte rispetto al passato. Naturalmente questo apre il discorso sulla possibilità realistica di un’iniziativa italiana. Di fronte alle difficoltà francesi e al non entusiasmante risultato spagnolo, il forte progresso del Pd italiano da all’Italia la possibilità di prendere iniziative per proposte di politica economica nell’interesse di tutti i Paesi e non solo della Germania".
"Proprio grazie a questo risultato oggi l’Italia ha più forza per coagulare intorno a sé anche gli altri e ha più voce per essere ascoltata. Dipendesse da me direi: signori miei, è ora di cambiare registro, ci vuole una politica di ripresa. Una politica energetica investendo in gasdotti, oleodotti, energie alternative, reti elettriche. Dobbiamo integrare le linee ferroviarie e stradali tra i vari Paesi europei. Abbiamo bisogno di una politica di raddoppio degli investimenti in ricerca e sviluppo. Tutte queste eventualità sono molto più possibili oggi che non in passato e l’Italia, avendo acquisita una nuova credibilità, può indirizzare in questa direzione la sua presidenza del semestre europeo".
"Se noi picchiamo i pugni sul tavolo da soli, ci rompiamo le dita. Se ci mettiamo in rete con Francia, Spagna, Belgio e altri Paesi come noi, possiamo semplicemente vincere la gara con la Germania. Io ho rinunciato da un pezzo all’idea che Berlino possa radicalmente cambiare direzione. Tra l’altro i partiti populisti non è che abbiano fatto una gran strada in Germania, per cui la Merkel può sempre dire: non sarò amata dagli altri Paesi europei ma in Germania lo sono".
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