L’Istituto Cattaneo ha analizzato la composizione delle liste elettorali presenti alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Piu’ specificatamente, l’analisi approfondisce i seguenti aspetti: multicandidature, conferma degli europarlamentari uscenti, candidatura di deputati e senatori in carica, rappresentanza di genere, eta’ dei candidati.
Il 25 maggio gli elettori sceglieranno la pattuglia dei 73 parlamentari italiani della VIII legislatura del Parlamento europeo. Lo faranno trovando sulla scheda 11 liste (12 nella circoscrizione Nord Est, l’unica in cui e’ presente l’SVP, che gode di regole speciali a tutela della minoranze linguistiche).
Il numero totale delle candidature e’ 802 a cui corrispondono 748 candidati, per la presenza di 27 multicandidati, cioe’ nomi che compaiono in piu’ circoscrizioni. Quattro liste hanno fatto ricorso piu’ delle altre alle multicandidature. Due liste, FdI e Ln, ne hanno approfittato per candidare il proprio leader (Giorgia Meloni e Matteo Salvini rispettivamente) come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, confidando in un possibile "effetto traino". E poi ci sono i Verdi e soprattutto il Maie, con 13 multicandidati che coprono ben 43 posizioni.
Il mandato di parlamentare europeo e’ incompatibile con altre cariche, in particolare con quella di parlamentare nazionale. Nonostante cio’, molti partiti presentano nelle proprie liste deputati e senatori. In caso di elezione essi dovranno scegliere se rimanere in Italia o spostarsi a Bruxelles.
La connotazione di genere dei candidati e’ un tratto ormai cruciale nel dibattito. Anche se per queste elezioni la legge non prescrive alcun obbligo, una norma transitoria stabilisce che, per il voto del 25 maggio prossimo, in caso di preferenze attribuite a tre candidati dello stesso genere, la terza preferenza sia considerata nulla.
Andiamo a vedere in che modo i partiti hanno reagito a queste novita’. Tra i candidati le donne sono poco piu’ di un terzo del totale (36,5%). Piu’ specificamente, i Verdi presentano piu’ donne che uomini (53% e 47% rispettivamente), il M5s, che ha scelto tutti i propri candidati con primarie telematiche, e’ il secondo partito con piu’ donne in lista (47% dei suoi candidati), seguito dalla Lista Tsipras (45% circa). Anche Pd e Fi sono sopra la media, con oltre il 40% di donne tra i propri candidati.
A netta preponderanza maschile sono invece le liste Ncd-Udc, con solo poco piu’ del 16% di donne tra i propri candidati, e FdI-AN (29%).
La diversa composizione dell’elettorato dei partiti per fasce d’eta’ ha rappresentato uno degli elementi piu’ interessanti, e potenzialmente dirompenti, delle elezioni politiche del febbraio 2013.
La composizione delle liste mostra che l’eta’ media dei candidati M5s e’ di 10 anni piu’ bassa rispetto alla media: 38 anni contro 48. L’eta’ media dei candidati di tutte le altre liste supera i 46 anni, con picchi di 53 per Ncd-Udc e Lista Tsipras, tra le cui fila milita il candidato piu’ anziano presente in queste elezioni: Ermanno Rea, 86 anni, candidato nella circoscrizione Sud.
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