“La riforma del voto all’estero, prevista nel contratto di governo, è sempre più urgente. Lo dimostreranno anche queste elezioni europee. Domani e dopodomani gli elettori italiani voteranno negli altri Paesi dell’Unione Europea. Nel 2014 l’affluenza fu inferiore al 6% nonostante il lavoro immane di ambasciate e consolati. Se lo Stato vuole davvero garantire il diritto di voto ai milioni di cittadini italiani all’estero, deve riflettere sul potenziale della tecnologia. Il voto elettronico, già sperimentato in altri Paesi, offre una soluzione concreta”. Lo dichiarano gli esponenti M5S, Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, ed Elisa Siragusa, deputata eletta all’estero nella circoscrizione Europa.
I due deputati hanno depositato una risoluzione in I commissione alla Camera chiedendo al governo, in particolare a Viminale e Farnesina, di fornire “entro il 30 giugno alle commissioni competenti orientamenti e indicazioni in vista della discussione della riforma del voto all’estero”.
“Ricordiamo che il sistema di voto delle elezioni europee non prevede il voto per corrispondenza. In queste elezioni saranno circa 500 le sezioni allestite dai 44 uffici consolari impegnati per l’organizzazione del voto. Non crediamo che la soluzione sia estendere il voto per corrispondenza anche a queste elezioni. Saremmo ipocriti ad ignorare i frequenti profili di illegalità di quel tipo di voto. Bisogna metter mano a un sistema pensato anni fa aprendosi all’innovazione, garantendo diritti e principi previsti dalla Costituzione” aggiungono i deputati.