Dopo il flop di Forza Italia alle Europee, si ricomincia a parlare del dopo Berlusconi. "Noi un leader ce l’abbiamo ed e’ Silvio Berlusconi: da lui deve ripartire il ruolo e l’azione aggregante del centrodestra". Cosi’ Raffaele Fitto, parlamentare di Fi e neo eletto eurodeputato, ospite ad Agorà. "Non so ancora di quale primarie di centrodestra stiamo parlando, mi sembra prematuro qualsiasi ragionamento su una mia candidatura", ha aggiunto Fitto. "Durante la campagna elettorale abbiamo sostenuto tesi diverse da Lega Nord e Fratelli d’Italia. Ora – ha spiegato -, piu’ che sommare sigle, dobbiamo cercare di capire quali possono essere i punti di convergenza per essere credibili nei confronti degli elettori, altrimenti non riusciremo a recuperare la fiducia degli italiani". Per Fitto "e’ molto importante cercare di capire le ragioni di questo risultato negativo: un errore da non commettere e’ quello di sottovalutare il segnale arrivato dagli elettori".
Per Fitto quindi ”la leadership di Silvio Berlusconi non e’ tramontata ne’ in declino. Ha condotto una campagna in grande difficolta’ ma allo stesso tempo con enorme generosita’. E non c’e’ nessun altro che avrebbe potuto farlo altrettanto bene”.
Giovanni Toti, consigliere politico del Cav, in un colloquio con il Messaggero, afferma: “’Marina Berlusconi? Non tiriamole la giacca. Quando e se verra’ il momento di una sua discesa in campo, questa opzione sara’ valutata a ridosso del voto. E a quel punto anche Marina, se sara’ lei la candidata di Forza Italia, affrontera’ le primarie di coalizione per decidere il candidato premier”.
”Berlusconi conosce bene i parlamentari, ma molto meno i tanti amministratori locali che governano il territorio, una classe dirigente di quarantenni che sta facendo bene, come i consiglieri regionali lombardi, o come Alessandro Cattaneo a Pavia”, osserva Toti. ”Di gente come lui ce n’e’ tanta. E’ arrivato il momento di valorizzarla”.
Renato Schifani, esponente di Ncd, a Sky Tg24: con l’Udc "non e’ stata solo un’alleanza elettorale, ma un primo processo di unificazione che avra’ ulteriori tappe conseguenziali a questa avventura che ha dato buoni risultati". Forza Italia? "Fitto parla di primarie, e’ suono per le nostre orecchie. Lo abbiamo sempre detto. Se dentro Fi cominciano a farsi sentire delle voci che vogliono introdurre nuove regole di democrazia, ben vengano. L’errore di avere rotto quel patto di solidarieta’ nazionale – ha aggiunto – probabilmente non avrebbe consegnato oggi agli italiani un dato di un centrodestra molto frantumato. Berlusconi dice che lavorera’ per l’unione del centrodestra, ma vorrei capire con quale progetto e con quale idea. Se e’ solo quella ‘tornate a casa e siamo uniti’ mi sembra un po’ poco, vorrei capire di più".
Insomma, il centrodestra frantumato perde. Eppure la destra in Italia esiste. E’ d’accordo anche Massimo D’Alema, che intervistato da SkyTG24 analizza il risultato elettorale: “Se uno mette insieme i pezzetti che ci sono in giro, si vede che la destra c’è. Una destra che sta vivendo una grave crisi di leadership e la vera generosità di Berlusconi sarebbe fare un passo indietro, lasciare campo a una nuova leadership. Le leadership passano, uno si deve ritagliare ruoli diversi nella vita. Quando un uomo non è in grado di lasciare spazio a una generazione, si dimostra ingeneroso. Credo che il problema della destra italiana sia trovare una nuova leadership in grado di renderla più europea. Non si può fare parte del Ppe e poi attaccare la Merkel, così si fa solo confusione. La destra c’è, è minoritaria, ma se stanno tutti insieme arriva quasi al 30%".
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