L’8 e il 9 giugno si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. I sondaggi dicono che la destra conservatrice prenderà tanti i voti, è data per vincente in molti Paesi europei. Tuttavia, ciò potrebbe non bastare a far cambiare l’Unione Europea.
Per esempio, qui da noi, Fratelli d’Italia è il primo partito. Anche in altri Paesi partiti analoghi a quello di Giorgia Meloni o alla Lega sono dati in testa.
Essere primi, però, non significherà poter governare, visto che in Europa si voterà col sistema proporzionale.
Infatti, sempre secondo i sondaggi, il Partito Popolare Europeo è dato come partito che avrà il maggior numero di seggi nel Parlamento europeo.
Dopo il Partito Popolare Europeo, il Partito Socialista Europeo (di cui fa parte anche il Partito Democratico) è dato per secondo. Dunque, il rischio (serio) è che non cambi nulla.
Nonostante il voto e nonostante la forte critica verso le istituzioni europee, critica che probabilmente si concretizzerà nel voto ai partiti di destra, noi potremmo trovarci nuovamente con i soliti partiti al comando. Inoltre, la Commissione europea è scelta dai governi europei e ci sono dei governi socialisti. Penso, per esempio, al governo tedesco o a quello spagnolo.
Dunque, potremmo trovarci nuovamente con Ursula von der Leyen o con qualche personaggio analogo come presidente della Commissione europea. Potrebbe formarsi nuovamente la “maggioranza Ursula” , col Partito Popolare Europeo, il Partito Socialista Europeo, l’ALDE ed altri partiti simili. I partiti di destra, come la Lega, Fratelli d’Italia ed i partiti simili ad essi degli altri Paesi, finirebbero ancora una volta all’opposizione.
Per cambiare la rotta si dovranno mettere i socialisti fortemente in minoranza.
Se i sondaggi fossero smentiti ed i socialisti prendessero una batosta elettorale molto forte e ci fosse una crescita forte dei partiti conservatori, le cose potrebbero cambiare.