Una recente indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, rivela un quadro importante: alle prossime elezioni europee il 47% dei giovani italiani si è detto propenso a votare. Il dato è positivo se si tiene conto che l’affluenza complessiva probabile è stimata al 45%, con un dato più basso per gli over 54 al 43%.
Considerando che nel 2019 la partecipazione al voto è stata del 54,5 % e che, invece, da queste stime l’affluenza complessiva prevista sembrerebbe in flessione, confermando un trend complessivo di discesa negli ultimi 15 anni, opposto al trend generale europeo che ha visto aumentare la partecipazione, il dato di partecipazione giovanile conferma i risultati dell’indagine Eurobarometro sulle ultime elezioni europee che mostrano, infatti, come nel 2019 l’aumento complessivo dell’affluenza alle urne è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l’UE.
In particolare, i giovani cittadini sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014), con un’affluenza complessiva alle passate elezioni europee del 50,6%, la più alta dal 1994, con 19 Stati membri.
Dallo studio, eseguito su un campione rappresentativo della popolazione italiana, emerge, inoltre, come per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettano le proprie preoccupazioni e priorità.
Solo l’8% dei giovani, infatti, si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.