Sono i problemi fisici a tenere col fiato sospeso, a 48 ore dal match di Varsavia, sia i tifosi italiani che quelli tedeschi; i primi alle prese con i bollettini riguardanti le condizioni di Abate, Balzaretti, Marchisio e De Rossi ed in totale apprensione per Giorgio Chiellini, in via di recupero dopo lo stiramento al bicipite femorale, ma con dubbi sull’eventualità di rischiarlo, perchè il pericolo di ricaduta è sempre in agguato.
Per quanto riguarda invece i supporter dei “panzer” tedeschi, che non perdono da 15 partite, il dubbio più grande riguarda Bastian Schweinsteiger, colonna e leader del centrocampo, con un guaio alla caviglia destra che lo condiziona da tempo, fin dalla finale di Champions League, con dolore acuito al termine della partita (che resterà celebre come il “derby dello spread”) contro la Grecia.
"Credo di poter giocare contro l’Italia, però se il ct deciderà di lasciarmi in panchina, non ci sarà alcun problema", ha detto Schweinsteiger, il cui posto potrebbe essere preso dal compagno nel Bayern Toni Kroos.
A parte una semifinale fra cerotti, Prandelli auspica (ma dovrebbe chiederlo a se stesso ed ai suoi) “una squadra che sappia osare”, che sappia “giocare a viso aperto”. Poi mette le mani avanti (bruttissimo segno) e dice che noi abbiamo sì intrapreso un percorso di cambiamento, ma questo è “ancora lungo”, mentre la Germania è già ampiamente rodata. Inoltre la Germania ha avuto due giorni in più di recupero e, pare, anche questo sia un problema. ”Questo e’ un handicap non indifferente, una situazione che la Uefa deve analizzare. O viene prolungato il periodo di gioco o il calendario deve essere sistemato meglio. Due giorni di recupero in più, in partite di questo genere, non sono sinonimo di spettacolarità. La squadra atleticamente e’ viva e contro i tedeschi dovremo essere bravi a sfruttare i loro momenti di debolezza, visto che ogni squadra ne ha”, ha detto il nostro ct, che sogna, comunque, senza dirlo, la replica della mitica partita dell’82.
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