Silvio Berlusconi, intervistato dal Foglio di Giuliano Ferrara, a proposito di euro e di Europa, spiega: “Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell’Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell’economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall’unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell’equilibrio attuale". Per il leader del Popolo della Libertà “un’Italia che perde ancora peso e ricchezza oltre quello che ha già perso, pronta ad essere messa all’incanto con metodi egemonici da chi è in posizione di forza, non è una prospettiva accettabile. Questo è il contenuto vero di quello che chiamo il braccio di ferro. O è così o ciascuno deve trovare le proprie soluzioni nazionali o regionali, scomponendo i meccanismi dell’area dell’euro".
Daniele Capezzone, PdL, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, commentando le parole dell’ex premier, afferma: “Sul Foglio di oggi, sono venute da Silvio Berlusconi delle indicazioni strategiche di grande visione, almeno per due motivi. Per l’Europa in generale, per evitare che ci sia un ‘seguito’ della recente copertina dell’Economist, con i leader che – più o meno consapevoli – sono ormai sull’orlo del baratro. E spero che nessuno di loro voglia – per così dire – fare un passo ‘in avanti’… E per il Governo italiano in particolare, perché solo una linea più coraggiosa ed espansiva può consentirci di evitare il rischio di ‘vivacchiare’ sull’orlo del 2.9 o del 3%. E’ possibile una grande convergenza Roma-Madrid, con positive sponde – per ragioni diverse – anche a Londra e a Parigi: oggi tutti comprendono che una linea di puro rigore e di cieca austerità rischia di inchiodare un Continente intero a una lunga recessione”.
Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, “il presidente Berlusconi nell’intervista al ‘Foglio’ ancora una volta ha fatto parlare il buonsenso. Il premier Letta crei un asse con Hollande e faccia sentire con forza alla Merkel le nostre ragioni. Non possiamo morire di rigore, sacrificando la vita delle famiglie e delle imprese sull’altare della crisi da debito pubblico. E’ questa la vera scommessa da vincere per il nostro Paese".
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