Pioggia, birra a fiumi, tanto rosso e qualche macchia di azzurro. Cosi’ si presenta Lione nel giorno di Belgio-Italia, la gara del debutto a Euro2016 per la Nazionale di Antonio Conte. La sfida sugli spalti la vincono i belgi, il confronto sul fronte del colpo d’occhio e’ schiacciante, il Parc Olympique Lyonnais e’ la tana dei "diavoli rossi". Sono piu’ dei 18 mila attesi, mentre quelli azzurri non superano i 12 mila. Non mancano tricolori e striscioni provenienti da ogni parte d’Italia, dalla Sicilia al Veneto. Da Palermo e provincia (Balestrate) e poi via con Nocera, Casarano, Angri, Ascoli, Avellino, Imperia, Massa, Ravenna, Torino, Belluno e tanti altri ancora.
C’e’ chi e’ fiero di autoproclamarsi "sempre e per sempre italo-barlettano", non manca l’ironia e la voglia di divertirsi: "Birre e chilometri in abbondanza, esportiamo l’ignoranza" ed in effetti di birra ne scorre a fiumi nonostante il prefetto abbia emesso il divieto della vendita di alcolici da asporto per i tifosi. Le "bionde" si trovano anche dentro lo stadio, ma fortunatamente, a differenza di quanto avvenuto a Marsiglia tra inglesi e russi, per le strade di Lione, sin dal mattino, si socializza, si tifa e si brinda insieme tra selfie e cori. La passione per l’azzurro e’ comunque tanta. C’e’ chi viene addirittura dal Canada per seguire la Nazionale. Marco Antonio e Bianca indossano le maglie di Pirlo e hanno deciso di passare qualche giorno di vacanza in Francia, al seguito della squadra: "mio nonno era abruzzese, ho origini italiane, ne sono fiero e ho sempre tifato Italia", dice lui.
Arrivano dalla Germania, da Ulm, i fratelli Giulio (39) e Giancarlo Giannelli. Tedeschi di nascita, italiani nel cuore e nelle vene visto che il papa’ e’ calabrese di Cutro e la mamma abruzzese di Lanciano. "Speriamo solo che questa Italia si faccia onore, non importa se e’ una squadra di qualita’ o meno, quel che conta e’ che dia tutto", dice Giulio, mentre Giancarlo ha tanto da rimproverare al Paese dei suoi genitori: "saremmo i primi in Europa se prendessimo esempio, almeno al 50%, dalla Germania, non parlo di calcio, ma di questioni politiche ed economiche, l’Italia e’ un paese diviso tra nord e sud". Ne ha anche per la squadra di Conte: "abbiamo avuto la sfortuna di perdere due giocatori di qualita’ come Marchisio e Verratti, non ci sono piu’ talenti e che il 10 sia finito sulle spalle di Thiago Motta ne e’ la dimostrazione, bisogna tornare a investire sui giovani".
Giulio vede una Nazionale "che comunque puo’ arrivare ai quarti" ed e’ sicuro che "chi vive all’estero e ha origini italiane sente in misura maggiore il legame con la maglia azzurra, ecco perche’ l’importante e’ che si faccia onore. Dieci anni fa ci ha fatto godere in Germania, gli azzurri hanno vinto in casa nostra, adesso speriamo che ci rendano orgogliosi in Francia". Chi vivra’, vedra’, intanto a Lione e’ festa e l’Europeo degli azzurri e dei "diavoli rossi" puo’ cominciare.
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