Basta con nachos, kebab e cheeseburger, per 8 chef del Bel Paese su 10 per godersi le partite dell’Italia ai prossimi Europei bisogna puntare su gusto e genuinità del Made in Italy. Secondo chef e nutrizionisti sulle tavole non possono mancare insalate di riso, pasta fredda e stuzzichini a base di pesce e verdure ispirati al Tricolore per non rischiare di “far andare di traverso” le partite a livello digestivo.
Gli Europei di calcio stanno per cominciare e le decine di milioni di italiani che seguiranno con passione l’avventura della Nazionale nel torneo francese si preparano a rispolverare il Tricolore e le maglie della Nazionale con il sogno di veder trionfare la squadra guidata da Antonio Conte contro le più temibili formazioni del Vecchio Continente. Ma cosa mettere in tavola per celebrare gli Azzurri durante le imminenti “Notti Europee” che caratterizzeranno le serate degli italiani fino alla finale del 10 luglio al Parco dei Principi di Parigi, senza rischiare di avere problemi di digestione? Per l’83% degli chef italiani il menù vincente per vivere al meglio il cammino europeo degli Azzurri è “Made in Italy”, con piatti tipici della tradizione italiana (86%), come insalate di riso e pasta fredda, semplici da preparare (78%), con ingredienti genuini (76%) e leggeri (73%). Regine della tavola europea saranno quindi verdure (65%) e frutta (63%), ma non devono mancare neanche pesce (59%), acqua minerale (57%) e un buon bicchiere di vino DOC (51%) o di birra italiana (48%).
È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto elaborando i pareri di oltre 70 esperti tra rinomati chef italiani e autorevoli nutrizionisti in occasione degli Europei di calcio, che si terranno dal 10 giugno fino al 10 luglio in Francia.
Non solo gusto e pallone. Un occhio, però, va dato anche alla salute. “Pizze, focaccine e patatine sono i tipici alimenti ‘uno tira l’altro’ e questo rappresenta un problema da un punto di vista digestivo – afferma il nutrizionista e gastroenterologo Luca Piretta, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di Roma – Gli alimenti consumati durante la partita come le bevande gassate, gli alimenti troppo salati, i caffè, i piccanti e gli alcolici, oltre al fumo, sono molto spesso mal tollerati da chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, volgarmente chiamata colite e, se assunti in grandi quantità, possono dare origine a dolori addominali e gonfiore. Il mio menù europeo prevede una merenda leggera verso le 18.00, con un toast con bresaola o tacchino, per poi cenare dopo il match con un piatto di pasta: dopo la partita infatti lo stress sarà notevolmente ridotto e a quel punto non dovrebbero esserci problemi digestivi, soprattutto se l’esito della finale sarà positivo. Se la partita si dovesse protrarre in tarda serata, invece, raccomando qualche biscotto leggero o delle fette biscottate abbinate a una spremuta”.
I piatti perfetti per seguire gli Europei saranno ispirati quindi al Tricolore e alla maglia Azzurra, ma quali devono essere le altre loro peculiarità? Gli esperti consigliano soprattutto piatti non eccessivamente grassi e pesanti (73%) e con poco condimento (68%), che potrebbero appesantire la visione della partita, che siano sani (77%) a base di verdure (65%), con cui condire soprattutto insalata di riso (75%) e pasta fredda (72%). Consigliati anche da chef e nutrizionisti la bresaola (65%), le carni bianche (61%), le fette biscottate (56%), i biscotti integrali (48%) e le spremute (42%).
“Durante le partite della Nazionale, sulla tavola degli italiani non possono mancare i prodotti che parlano e profumano d’Italia per la loro eccellenza, come pomodoro, mozzarella di bufala e basilico – spiega Roberto Conti, executive chef del ristorante Trussardi alla Scala di Milano – Un piatto smart ma saporito come la Caprese è perfetto per accompagnare gli incontri tra amici durante le partite. Chi dice Italia dice dieta mediterranea, sapori semplici e immediati per la loro pienezza: spazio dunque ad uno spaghetto, pasta emblema del nostro Paese, nella versione aglio, olio e peperoncino. Immancabile la pizza, magari nella mia versione “liquida”, estremamente leggera e perfetta come antipasto o come spezza-fame. La mia passione per il calcio va di pari passo con quella per gli ingredienti capaci di fare goal al primo assaggio: nella mia cucina la partita la vince un crudo di gamberi rossi siciliani. Il mio personale menù degli Europei prevede, giocando con il Tricolore, un “Risotto al pomodoro, mozzarella di bufala e insalata di origano” come primo e “Crudo di gamberi rossi, yogurt e gelato al basilico” per secondo. Come dessert gioco sulle assonanze evocative preparando una ‘Sfera di pesca melba in bianco e brodo ghiacciato di limone e blu Curaçao’: sembrerà un pallone in un campo Azzurro”.
Parola di chef: per vincere sia a tavola, sia sul campo con gli Azzurri, è bene scegliere il Made in Italy. Gli esperti della tavola consigliano quindi piatti tipici della tradizione della tavola italiana (83%), che però devono essere realizzati utilizzando ingredienti genuini nostrani (76%), meglio se di origine controllata e protetta DOP o IGP (73%), anche molto semplici e pronti da mangiare (78%), che richiedano un tempo di preparazione molto breve (65%) e un modesto impegno pratico (61%), al fine di non rendere la preparazione una fonte di stress.
“Come gli Azzurri lo sono in campo, il pesce azzurro del Mediterraneo è il protagonista assoluto della nostra tavola – spiega Pietro D’Agostino, chef stellato del ristorante La Capinera di Taormina – Pesci come il palamito, le acciughe, le aringhe, la spatola, vengono spesso bistrattati e considerati come pesce povero, invece sono ricchi di Omega 3 e altri importanti nutrienti. Il verde delle verdure dell’orto, il bianco della tenera carne di buon pesce azzurro, il rosso del pomodorino di Pachino et voilà, ecco servito un veloce, genuino, sano, energetico piatto italiano, in un tripudio di colori vivaci come le bandiere che sventolano sugli spalti. Aggiungerei un tocco di agrumi, del succo di carota, antiossidante e rigenerante, e un filo d’olio extra vergine di oliva. Il mio menù degli Europei dedicato alla Nazionale prevede un piatto di agnolotti di pasta fresca con cernia e finocchietto in salsa ristretta di crostacei, ispirato al Tricolore. Come secondo, proporrei una fresca insalata di sgombro, cipolla Giarratana e Capperi di Salina, anche qui il verde, il banco e il rosso non mancano, del polpo alla brace o delle triglie croccanti con lardo di suino nero e broccoletti. Quanto al dolce, propongo una delizia estiva alla frutta con gelo alle mandorle pizzate di Avola”.
Dall’indagine emerge infatti anche la top10 dei cibi assolutamente da evitare per il menù degli Europei. Sul podio della blacklist degli esperti svettano i fritti (81%), causa di frequenti irritazioni intestinali, gli alimenti troppo salati (66%), come pizzette e salatini, e i cibi piccanti o troppo speziati (59%), ad esempio nachos (56%) e kebab (53%). Sconsigliato dagli esperti anche il consumo eccessivo di alcolici (64%), bibite gassate (49%) e dolci (44%). “In ogni caso dobbiamo ricordare quanto sia importante rispettare i ritmi circadiani del nostro corpo compresi quelli che coinvolgono i fenomeni di digestione, assorbimento e metabolismo – conclude il dottor Piretta –. Sono ormai numerosi gli studi che concordano sul fatto che per la nostra salute è meglio mangiare di più nella prima parte della giornata, in particolare i carboidrati, e meno la sera”.
Ma non è tutto: oltre ai menù dedicati agli Azzurri, ai consigli su cosa evitare e quando mangiare, gli esperti raccomandano inoltre alcuni piccoli accorgimenti, culinari e non, che possono aiutare a godersi meglio il Campionato Europeo. Ad esempio, sarebbe da preferire una cena anticipata di almeno due ore rispetto all’inizio del match (61%), per favorire una serena digestione. Molto importante anche arrivare con i piatti già preparati alla partita, per non essere costretti a tenere un occhio sui fornelli e uno allo schermo in salotto (56%). Infine, secondo gli esperti, non è da sottovalutare la vicinanza di familiari e amici fidati durante i 90 minuti, che possono intervenire in caso di pericolosi eccessi culinari o alcolici (48%).
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