“Sono stupefatto delle lamentele dei gestori della manifestazione L’isola del Cinema sulla pochezza degli incassi e dei contributi pubblici alla kermesse. E’ tempo di serie verifiche e controlli su quanto esattamente incassino gli organizzatori di una sequela di eventi solo in alcuni casi più dannosi al riposo e alla salute dei cittadini che portatori di una valenza culturale degna di questo nome. Se i gestori si lamentano, infatti, le piccole aziende che affittano gli spazi sull’isola Tiberina sono schiacciate da costi enormi in cambio di servizi di bassa qualità, costi che si aggirano, da informazioni assunte, tra i 4 mila e i 12 mila euro ogni 15 giorni. I commercianti che affittano gli spazi denunciano frequenti interruzioni di corrente elettrica e altri problemi che devastano la merce e gli strumenti di lavoro e che li costringono talvolta ad abbandonare l’evento, mentre un veloce conteggio porta a calcolare in circa 600 mila euro gli incassi solo per gli stands di un appuntamento che si snoda nel corso di 75 giorni”. Lo dichiara in una nota il consigliere di Roma Capitale Fabrizio Santori, che ha chiesto in un’interrogazione urgente all’assessore alla cultura Dino Gasperini verifiche “dal punto di vista contabile e gestionale su tutta l’Estate romana”. “E’ assurdo che in un periodo di difficoltà economica come questo, qualcuno probabilmente incassi cifre così alte usufruendo peraltro di contributi pubblici e di riduzioni sulle tariffe dell’occupazione di suolo pubblico. Bisogna fare chiarezza, auspico che la trasparenza prevalga, ma, se necessario, invierò un esposto alla Corte dei Conti”, conclude Santori.
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