Farlo almeno una volta alla settimana, comodamente in casa e rigorosamente in compagnia. Non si tratta di un consiglio di un terapista di coppia, bensì delle principali regole dell’Aperisfizio, termine coniato da La Bottega di Olivia & Marino per indicare il trend emergente dell’aperitivo “fatto in casa”.
Sì perché se è vero che il 63% degli italiani considera l’aperitivo un rito sociale irrinunciabile, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, più di 7 su 10 (79%) sono d’accordo sul fatto che è molto più conveniente invitare gli amici nel proprio salotto piuttosto che recarsi in un locale.
In piena linea con questa necessità, espressa a gran voce anche sui Social Media grazie alla condivisione dell’hashtag #Aperisfizio, nasce dunque un nuovo modo di vivere un’abitudine tutta italiana, basato su un ambiente molto più intimo e raccolto, sulla presenza fissa dei propri cari e su ricette semplici e di qualità che stuzzichino il palato. Ma chi è il principale artefice di questa tendenza? Il gentil sesso, naturalmente. Quasi 7 donne su 10 (68%) ammettono infatti di organizzare molto spesso apertivi a casa propria, informandosi in ogni modo sulle ricette più particolari per stupire gli ospiti.
Questo è quanto emerge da un’indagine promossa da La Bottega di Olivia & Marino, brand Pavesi di prodotti da forno, condotta su un campione di 1.000 persone (uomini e donne di età superiore ai 18 anni) residenti su tutto il territorio nazionale che accedono alla rete almeno una volta alla settimana, volta ad analizzare gli ultimi trend sul tema dell’aperitivo.
Sarà colpa della crisi, dei locali sempre più chiassosi o dell’esigenza di vedersi con gli amici in un ambiente più raccolto. Fatto sta che il52% degli italiani ammette di aver ridotto notevolmente il numero di apertivi fatti fuori casa rispetto a 3 anni fa. Per 1 intervistato su 4 (24%)è invece aumentata la frequenza dell’Aperisfizio. E se la diminuzione del rito in versione outdoor è fortemente influenzata dall’età, dal 38% dei giovanissimi al 56% degli over 45 anni, l’incremento della“variante casalinga” vede protagoniste ancora una volta le donne, a cui si aggiungono le coppie senza figlie e i fidanzati che vivono ancora con i genitori.
Mal’Aperisfizio è soprattutto rosa. Le donne italiane non soltanto confermano il ruolo di organizzatrice doc dell’iniziativa, selezionando con cura gli ospiti, ma vogliono presentarsi all’appuntamento con la giusta preparazione tecnica. Per più di 1 donna su 4 l’imperativo è infatti uno solo: “informarsi ad ogni costo”. Spazio dunque a lunghe e ostinate ricerche sui siti di marche e di prodotti alimentari (32%), senza dimenticarsi delle care e vecchie riviste di cucina (27%).
E la controparte maschile? Per i suoi rappresentanti l’informazione preventiva è un optional, anche se rispetto alle donne dimostrano una maggiore predilezione per i consigli degli amici e la ricerca sui Social Network. Ma ciò che contraddistingue di più gli uomini è la tendenza alla ricerca del “prét-â-mangèr”e alla più sfrenata improvvisazione: il 56% ammette infatti di non seguire alcuno schema pre-costituito, utilizzando soltanto ciò che la dispensa mette a disposizione.
Da vivere in casa in compagnia delle persone più care, che spaziano dagli amici (39%) al partner (31%), passando per l’intero nucleo familiare (30%), l’Aperisfizio è un rito casalingo che prevede la realizzazione, attraverso una serie di prodotti di qualità, di ricette sfiziose e al tempo stesso facili da preparare.
Ma quali sono gli ingredienti più scelti dagli italiani per accompagnare sfoglie, grissini e cracker? Per il 42% non possono mancare le olive (consumate soprattutto con l’aumento dell’età e al sud), seguite da noccioline e frutta secca (36%), salumi (34%) e formaggi (28%). Al bando invece i dolci, considerati inadatti come complemento dell’aperitivo dal 96% degli intervistati. E le bevande? In generale il cocktail resta il più scelto (70%), anche se per più di 1 donna su 3 (37%) vince a mani basse la versione analcolica. Si conferma prettamente maschile la birra, dato che solo il 2% delle intervistate la sceglie, preferendo un buon bicchiere di vino bianco (8%) o un calice di Prosecco (5%).
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