Quali sono state le scelte dei genitori italiani dopo la fine del lockdown? Secondo Sitly, piattaforma internazionale specializzata nella ricerca di baby sitter con oltre 900mila iscritti in Italia, molte famiglie si sono attivate per cercare una babysitter. In particolare a maggio si è avuto un +35% di genitori nuovi iscritti al sito – fase in cui, per altro, nulla era ancora certo relativamente ai centri estivi – trend che è poi continuato anche a giugno, +15%.
Anche le babysitter hanno ricominciato a cercare lavoro fin dai primi giorni di maggio, sino ad oggi: +50% di nuove candidate iscritte su www.sitly.it
Rispetto al 2019, nel mese di maggio, il traffico sul sito è aumentato del 39% e a giugno del 25%, segno che la soluzione dei centri estivi non è stata accolta da tutte le famiglie italiane.
Le tariffe delle babysitter
Altro aspetto interessante è il fatto che, tra giugno e luglio, la media nazionale della tariffa oraria richiesta dalle babysitter è rimasta invariata rispetto all’anno precedente (2019), con circa 7,9 euro all’ora, sebbene si confermino le differenze tra le diverse città italiane: Milano e Genova 9 euro l’ora, Torino 8 euro, Roma 8,54 euro, Bari 7,40 euro, Palermo 7,30. Nessun effetto Covid dunque.
Il futuro
A settembre, l’incertezza sulla modalità di riapertura delle scuole e, allo stesso tempo, la ripartenza della maggior parte delle attività lavorative creano scompiglio tra i genitori italiani.
Per il 63% dei genitori iscritti a Sitly la soluzione per riuscire a conciliare lavoro e famiglia resta un dilemma. Il 9,35% dei genitori che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato che probabilmente non tornerà al lavoro. Per il restante 90%, nel 55,7% dei casi papà e mamma torneranno al lavoro entrambi. Qualora dovesse rientrare solo uno dei due genitori, invece, si tratta nell’11% delle famiglie di donne e nel 22% di uomini. A conferma di come saranno proporzionalmente più le mamme a dover rinunciare alla carriera per poter gestire i propri figli.