Emanuele Esposito, fondatore di Noi Italiani nel Mondo. Le elezioni si avvicinano, qual è la situazione in Australia?
Troppi galli nel pollaio. A parte la battuta, dopo l’approvazione dell’emendamento Fiano, che impedisce a un cittadino italiano che ha ricoperto incarichi in uno stato straniero di non potersi candidare, siamo lontani ancora da un discorso unitario. Sarebbe un suicidio andare separati. A sinistra non credo che ci siano novità, i candidati di punta e attuali parlamentari credo che dovrebbero essere riconfermati, e comunque anche se uno di loro dovesse fare un passo indietro ci sono già diversi pronti a sostituirlo. L’emendamento Fiano ancora me lo devono spiegare, di fatto impedisce a uno come Joe Cossari di candidarsi, si è aperta una campagna alla ricerca del candidato perfetto nel centro destra. La partita secondo me sta nelle mani del centro destra, sta a noi decidere se vincere o perdere.
Noi Italiani nel Mondo punta a presentarsi come lista alle prossime Politiche?
Abbiamo sempre detto dal giorno della fondazione che Noi vogliamo dare un contributo di idee ma soprattutto condividere programmi; nel momento in cui le altre forze politiche di centro destra non ci tengono in considerazione noi possiamo presentarci da soli, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Dunque è vero che il centrodestra lavora a una lista unita in Australia?
L’idea è quella per quanto ne so io, da sempre ho lavorato per un progetto comune, sono i numeri a dirci che se il centro destra va unito vince, purtroppo nel passato ci sono state troppi protagonisti allo sbaraglio, che han pensato più al proprio nome sul cartellone che al bene dei cittadini.
Da quando è nato il movimento, quali sono state le iniziative?
Siamo un movimento che è nato da pochi mesi, ma stiamo lavorando a diverse iniziative in collaborazione con alcune associazioni non solo in Australia, una sicuramente che mi sta più a cuore è quella di far ripartire Ciao Italia, associazione dei ristoratori Italiani nel mondo, fondata da Bartolo Ciccardini, e dai ristoratori, nostri veri ambasciatori nel mondo.
La Sen. Antonella Rebuzzi ha sempre un ruolo all’interno di Noi Italiani nel Mondo?
La Sen. Rebuzzi è la Presidente del movimento, la sua esperienza ci sta dando una grande mano, è la nostra madre Regina.
Come giudichi questa legislatura, da italiano nel mondo quale sei? Gli italiani all’estero hanno ricevuto l’attenzione che meritano?
La legislatura è stata un fallimento totale, come lo sono state anche quelle precedenti. Finché non si capisce che noi italiani nel mondo siamo una risorsa e non un peso non usciremo mai da questo vortice, il problema principale è che i nostri rappresentanti non fanno squadra e quindi seguono le linee guida del proprio orticello, Noi vogliamo andare oltre questa logica, noi ci candidiamo a rappresentare tutti gli italiani e quindi siamo chiamati a fare proposte e a votare per gli interessi degli italiani che sono oltre confine.
Da qui alla fine dell’anno, ormai manca poco, avete in programma delle iniziative?
Stiamo lavorando al programma elettorale e a incontri con diverse figure professionali in tutti i campi, programma che sarà discusso sulla nostra pagina Stazione Italia, i nostri incontri che inizieranno quando avremo sciolto le nostre riserve e soprattutto se faremo una coalizione. Sarà un viaggio di idee e ascolto, ci confronteremo sulle problematiche degli italiani residenti in questa ripartizione, evidentemente le necessità di chi vive in Australia sono diverse da chi vive per esempio in Asia o Arabia Saudita. Le politiche degli italiani nel mondo variano da paese a paese, per questo il nostro programma sarà improntato e discusso con la gente.
Emanuele Esposito si candida?
Come in passato mi sono sempre messo a disposizione per fare squadra, ho fatto vari percorsi, a volte preso più dalle emozioni che dalla razionalità, oggi sono più maturo e soprattutto ho una conoscenza diversa dei vari soggetti politici, non a caso ho fondato NOI, io voglio essere a disposizione di tutti e non solo di una parte. Non parliamo di candidature ma di programmi, ci vuole una visione politica, economica e sociale per i prossimi 20 anni e noi possiamo dare un contributo. Noi come movimento vogliamo dare ai giovani la possibilità di ritornare, “abbiamo comprato il biglietto di ritorno”, crediamo che possiamo dare all’Italia un contributo grazie alle nostre esperienze all’estero. E se servisse ad aiutare la mia gente, non avrei dubbi sulla mia discesa in campo, sulla mia candidatura.
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