Ancora una volta terrore a New York. Alle 7.40 del mattino, ora locale, una bomba è esplosa a Manhattan, nel cuore della Grande Mela. “Si è trattato di un tentato attacco terroristico”, hanno fatto sapere le autorità.
L’esplosione, comprensibilmente, ha scatenato il panico alla stazione dei bus Port Authority, sulla 41esima strada, a pochi passi da Times Square.
Il presunto assalitore sarebbe Akayed Ullah, secondo Wabc un 27enne con un indirizzo a Brooklyn, da sette anni negli Stati Uniti. L’uomo, originario del Bangladesh come ha confermato la polizia di Dacca, è rimasto ferito nell’esplosione, così come altre tre persone, ma le vittime potevano essere molte, ma molte di più.
Il sindaco Bill de Blasio ha affermato che è stato “un tentato attacco terroristico“, specificando che la polizia ha verificato che non esistevano altri ordigni e minacce. “Siamo un obiettivo – ha proseguito De Blasio – perché siamo la dimostrazione che una società multiculturale e multireligiosa può funzionare, perché dimostriamo che la democrazia può funzionare. Ma siamo anche il posto più resiliente del mondo, e l’abbiamo dimostrato ormai tante e tante volte”.
Akayed Ullah, l’uomo arrestato per l’esplosione, non aveva alcun precedente in Bangladesh, il suo Paese d’origine, che aveva visitato per l’ultima volta lo scorso 8 settembre.
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