E’ stato positivo che i musulmani “moderati” siano scesi per la prima volta in piazza sabato scorso a dimostrare contro il terrorismo, ma il loro numero è stato così esiguo da far aumentare le preoccupazioni. Se a Milano una manifestazione promossa da 87 (!) associazioni musulmane raccoglie in piazza solo poche centinaia di persone prendiamo atto che o quelle associazioni sono fasulle o che non si sono minimamente mobilitati neanche i loro dirigenti. Perché? D’altronde facciamo un po’ di conti.
I musulmani in Italia dovrebbero essere tra 1,5 e 2 milioni, ma escludendo anziani e ragazzi diciamo che ci siano almeno un milione di fedeli o simpatizzanti in età della ragione. Un recente sondaggio parla di un 12% che dimostra simpatia o almeno comprensione verso i terroristi: siamo allora a potenziali 120.000 persone che se non “fiancheggiatori” sono comunque non loro ostili.
Tra il dire e il fare c’è una bella differenza, quindi immaginiamo pure che il 99% di loro siano però inoffensivi. Resterebbero comunque 1.200 fiancheggiatori verso il terrorismo: di quanti di loro se ne hanno dati, nomi e notizie?
Secondo calcolo: se a Roma, Milano e altri centri sono scesi in piazza solo poche centinaia di persone, dove erano tutte le altre? I numeri pubblicati oggi dal “Corriere della Sera” parlano di 220 luoghi ufficiali di culto musulmano (750 secondo altre stime), 4 moschee ufficiali ma 159 centri islamici e 88 scuole coraniche.
Quante migliaia di musulmani solo quest’anno hanno chiesto la cittadinanza italiana, che ovviamente otterranno? Ma che logica c’è a riconoscere una cittadinanza a persone se non dimostrano alcun “senso civico” verso la comunità che li ha ospitati e di cui vogliono far parte? Quando si diventa italiani si giura di osservare la Costituzione che parla di “uguali diritti e doveri per tutti”. Se una persona ha più mogli e le tratta secondo alcune odiose leggi islamiche rispetta o spergiura sulla sua nuova Costituzione?
Io sono lieto di ascoltare le (poche) voci musulmane che apertamente prendono le distanze dai loro correligionari che cedono alla violenza, capisco che rischiano e cosa possano provare: sinceramente, li ammiro… Ma tutti gli altri perché tacciono, perché i loro iman “moderati” non chiedono apertamente di tagliare i ponti con gli estremisti con il coraggio di dirlo a voce alta?
*già deputato PdL, ex sindaco di Verbania
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