"Manuela Arcuri e Francesca Lana volevano sedurre Berlusconi. Nessuno ha tentato di indurre l’attrice a prostituirsi". Massimo Caria, difensore di Francesca Lana, ha sostenuto l’innocenza della sua assistita rispetto alle accuse che la Procura di Bari le contesta nel processo escort. Lana – secondo l’accusa – avrebbe indotto l’amica Arcuri, che "la Procura non ha incredibilmente sentito l’esigenza di ascoltare" ha detto il legale, a prostituirsi con l’ex presidente del Consiglio. E a questo proposito Caria ha ricordato, tra l’altro, che "non si e’ mai consumato alcun rapporto sessuale tra Arcuri e Berlusconi".
Per il difensore "erano due ragazze che volevano andare a casa di un uomo potente, ricco, proprietario di tutte le reti Mediaset, sperando che si sarebbe poi ricordato di loro con un incarico professionale". "La societa’ e’ cambiata, – ha detto l’avvocato – capita che una ragazza presenti un buon partito ad un’amica e le consigli di vestirsi carina, magari in minigonna. E’ induzione alla prostituzione?".
Il legale ha poi sottolineato che "non c’e’ prova di pagamenti per le eventuali prestazioni. E se il prezzo dell’induzione e’ la vacanza a Cortina pagata alle due ragazze da Gianpaolo Tarantini, non puo’ considerarsi prostituzione – ha continuato Caria – perche’ manca l’accordo col cliente, in questo caso Berlusconi; altrimenti bisognerebbe arrestare tutti i registi e produttori di film porno che pagano le attrici per andare a letto con decine di uomini".
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