Torna il rischio di un trasferimento d’ufficio per il procuratore di Bari Antonio Laudati. E ancora una volta e’ legato in qualche modo all’inchiesta sulle escort che l’imprenditore barese Paolo Tarantini portava nelle residenze dell’allora capo del governo Silvio Berlusconi tra il 2008 e il 2009. La Prima Commissione del Csm ha aperto nei confronti del capo della procura barese la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilita’. Una decisione passata a maggioranza, ma che non sarebbe ancora definitiva, visto che la prossima settimana, probabilmente martedi’, la Commissione tornera’ a votare, una volta lette le motivazioni messe a punto dal relatore, il presidente della Commissione Glauco Giostra (Pd).
Poco piu’ di un anno fa il Csm aveva archiviato un’analoga procedura nei confronti di Laudati, aperta sulla base di un esposto del pm barese Pino Scelsi che accusava il capo dell’ufficio non solo di aver rallentato la sua inchiesta sulle escort portate nelle residenze di Berlusconi, ma anche di aver affidato a una ‘aliquota’ della Guardia di finanza un’indagine parallela per controllare il lavoro dei sostituti. Sulle motivazioni i consiglieri si erano pero’ divisi: per la maggioranza le accuse di Scelsi non avevano riscontri; per la minoranza bisognava chiudere solo perche’ si trattava di fatti di rilevanza disciplinare e la legge non consente in queste ipotesi il trasferimento d’ufficio.
Nel novembre scorso pero’ quel fascicolo e’ stato riaperto a seguito degli sviluppi dell’inchiesta della procura di Lecce, che vede Laudati accusato di favoreggiamento nei confronti di Berlusconi e Tarantini (li avrebbe aiutati a eludere l’inchiesta,disponendo la sospensione degli accertamenti per due mesi e mezzo) e di abuso d’ufficio per aver indagato illecitamente due pm del suo stesso ufficio, Scelsi e Desire’ Digeronimo. In questi mesi la Commissione ha compiuto una sorta di pre-istruttoria, ascoltando il procuratore generale di Bari Antonio Pizzi e i pm Pasquale Drago, Anna Maria Tosto e Giorgio Lino Bruno, soprattutto sul clima in procura e sulle eventuali ripercussioni sul lavoro dei magistrati. Audizioni che hanno convinto il presidente Giostra, e i togati di sinistra Vittorio Borraccetti e Francesco Vigorito e quelli di Unicost Giovanna Di Rosa e Mariano Sciacca della necessita’ di un approfondimento ulteriore con l’apertura della procedura di trasferimento nei confronti del procuratore.
Anche stavolta il crinale e’ strettissimo: il Csm puo’ intervenire con il trasferimento d’ufficio solo quando un magistrato ‘per qualsiasi causa indipendente da colpa’ non possa piu’ nella sede occupata svolgere le proprie funzioni ‘con piena indipendenza e imparzialita”; non puo’ farlo dunque in presenza di comportamenti penalmente o disciplinarmente rilevanti. Per questo sara’ particolarmente laboriosa la stesura delle motivazioni su cui i consiglieri si confronteranno la prossima settimana e all’esito della quale si decidera’ , se l’avvio della procedura di trasferimento sara’ confermato, la data della convocazione di Laudati.
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