Green Pass agli italiani all’estero? Un’altra battaglia vinta dal MAIE. Secondo quanto dichiarato dal governo, infatti, presto arriverà una soluzione anche per quei connazionali che oltre confine si sono vaccinati con immunizzanti non riconosciuti in Italia.
Come già anticipato da ItaliaChiamaItalia, Andrea Costa, Sottosegretario alla Salute, ha annunciato che nei prossimi giorni sarà emanata una circolare “che crei le condizioni per riconoscere il Green pass ai cittadini italiani che si sono vaccinati all’estero con immunizzanti non autorizzati dall’Ema”.
Non è stato facile, ma grazie al lavoro e alla determinazione dei parlamentari del Movimento Associativo Italiani all’Estero presto anche questa sfida sarà superata. La politica italiana, si sa, si occupa degli italiani nel mondo poco o nulla; gli eletti all’estero, nella stragrande maggioranza dei casi, sono delle semplici figurine. Chi pensa dunque agli italiani all’estero se non il MAIE?
Tutto è iniziato attraverso contatti diretti ai più alti livelli di governo portati avanti dal Sen. Ricardo Merlo, presidente MAIE ed ex Sottosegretario agli Esteri: il senatore – attraverso messaggi e telefonate a ministri e sottosegretari – ha lavorato non poco per far capire ai membri dell’esecutivo interessati quanto fosse importante risolvere la questione del Green Pass per i nostri connazionali, anche per coloro che erano stati vaccinati con sieri non riconosciuti dall’Ema.
Poi sono stati gli atti parlamentari a richiamare ancora una volta l’attenzione del governo di Roma. L’On. Mario Borghese, vicepresidente MAIE, ha presentato giorni fa un Ordine del giorno, approvato dal governo il giorno 9 settembre, che impegnava l’esecutivo a trovare quanto prima soluzioni possibili. Presentato dal Movimento Associativo anche un emendamento in questo senso.
Insomma, con la tenacia e la caparbietà di sempre, il MAIE ha dimostrato ancora una volta di essere la sola forza politica capace di incidere a livello di politica nazionale e di governo, il solo partito a cui interessano davvero i nostri fratelli italiani oltre confine. Ancora una volta, per gli italiani all’estero, per fortuna che il MAIE c’è.