E’ bastata una settimana di freddo per minacciare il contingentamento del gas. Già cinque anni fa asserivo con gran rabbia: “Siamo alla pazzia completa”: grazie a Scaroni, l’Eni estrae, oltre che petrolio, in Egitto, anche gas. Questo elemento viene trasportato e venduto a molte nazioni, ma non in Italia, in quanto non siamo attrezzati con degasificatori a sufficienza che permettano di riportare allo stato naturale il gas da utilizzare. Gli ambientalisti nostrani si sono opposti per anni a nuove piattaforme marine che permettano l’utilizzazione del gas “italiano”, estratto nei paesi africani. Attualmente, sono in funzione solo due centrali degasificanti, ma ne servirebbero almeno cinque. Cosicché, vendiamo il gas alla Francia, dalla quale nazione importiamo, a caro prezzo, l’energia elettrica, magari prodotta da una sessantina di Centrali Nucleari che producono, appena al di là del Monte Bianco, il 75% di energia necessaria per quel Paese, la cui produzione, noi italiani aborriamo, ma essendo i più furbi, compriamo!
In Sicilia, in Toscana e nel Veneto c’è la possibilità di estrarre idrocarburi o petrolio, ma le Regioni si rifiutano di far sondare il sottosuolo per un falso mito eco-ambientale inesistente, quando attualmente la tecnologia moderna permette di non alterare assolutamente la situazione ambientale del sottosuolo e di superficie.
Dall’immondizia nazionale si potrebbe trarre energia con i famosi termovalorizzatori (vedi Bolzano che ne ha uno in funzione proprio al centro della vallata, controllato e gestito dai comuni limitrofi), ma non se ne sono voluti costruire altri (per es.: a Trento) sempre per la confusione mentale – volutamente imposta dai soliti ambientalisti – di paragonarli agli inceneritori di vecchia generazione. Morale: paghiamo tre volte lo smaltimento: come privati, come Stato e ricomprando l’Energia prodotta dai paesi confinanti, che la producono, bruciando proprio la nostra “munnezza”! Più stupidi di così!
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