"Avevamo bisogno di risorse per sostenere una zona che e’ anche uno dei punti di riferimento delle nostre attivita’ economiche. Non avevamo altri mezzi a disposizione nell’immediato per reperire risorse, non possiamo lavorare di fantasia". Cosi’ il ministro all’Ambiente, Corrado Clini, ospite di "24 Mattino" su Radio 24 e’ tornato sull’aumento di 2 centesimi dell’accisa sulla benzina dopo il sisma in Emilia. Clini pero’ ha criticato i petrolieri: "Non si calcola assolutamente il margine dei petrolieri, che e’ dato come automatico – ha detto Clini -. C’e’ stato per loro un appello alla buona volonta’, ma va aggiunta una riflessione: quando il prezzo dell’olio nel mercato globale scende, il prezzo della benzina rimane alto. Vuol dire che ci sono dei margini per i petrolieri che non sono legati al prezzo internazionale. Credo si debba cominciare a fare qualcosa in questo senso. E’ ora di dire che e’ necessario stabilire una regola che metta in relazione il prezzo della materia prima con il prezzo di vendita. Senno’ da un lato la popolazione viene sensibilizzata sul fatto che 2 centesimi sulle accise portano all’aumento della benzina, ma mi pare non ci sia molta sensibilizzazione quando il prezzo dell’olio cala di 2-3-4 euro al barile e il prezzo della benzina rimane uguale. C’e’ un algoritmo che i petrolieri usano che non e’ comprensibile dal punto di vista della relazione tra il costo della materia prima e il prezzo di vendita".
Sul costo dei danni provocati dal terremoto, Clini ha parlato dell’Italia riferendo di un "territorio fragile da almeno 50 anni, se non si fa prevenzione si rincorrono i danni. Le stime degli ultimi 20 anni parlano di costo medio per eventi climatici estremi di almeno 1,2 miliardi l’anno. Per i terremoti il costo medio varia tra l’1,8 e i 3,2 miliardi l’anno, a seconda degli effetti che si prendono in considerazione".
Sulle costruzioni crollate in Emilia e le polemiche legate alla carta sismica dell’Italia il ministro Clini ha detto a Radio 24: "Certo che la carta sismica non e’ aggiornata, e’ ovvio perche’ se abbiamo previsioni di eventi sismici medio-bassi in zone dove l’evento e’ significativo vuol dire che la mappa non e’ aggiornata, ma non e’ colpa di chi fa le mappe che si aggiornano sulla base degli eventi storici. La sicurezza nella costruzione degli edifici deve essere tarata sempre sul rischio piu’ elevato, non su quello che dicono le mappe. Questo gia’ avviene quando si costruisce una centrale termoelettrica, una raffineria o un ponte".
Clini infine ha commentato le indiscrezioni pubblicate dai giornali sulle possibili norme allo studio del governo per rilanciare la crescita: tra queste lo sblocco di infrastrutture energetiche: "Se ci sono obiezioni di carattere ideologico a questi impianti, vanno superate . Non e’ accettabile avere motivazioni non consistenti che bloccano opere di interesse pubblico. Un gassificatore per esempio non e’ neutrale rispetto al territorio nel quale si colloca. Se viene messo in un porto comporta dei vincoli all’attivita’ del porto stesso. Questo e’ un ragionamento nel merito. Ma se ci sono obiezioni che fanno riferimento a una visione astratta delle politiche energetiche, queste vanno superate con una responsabilita’ centrale".
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