"Non ho paura, sono ottimista, tra me e questa bestiola vedremo chi la spunta". Così Emma Bonino parla in una intervista a La Repubblica della sua lotta contro il tumore. Ringrazia quindi i colleghi che le hanno espresso solidarietà ai quali manda quindi un messaggio: "Vedete di fare una legge per il fine vita che ci eviti l’umiliazione di andare in Svizzera per poter vivere liberi fino alla fine".
Sulla partita del Quirinale, che come ogni votazione dal ’99 la vede candidata, la Bonino dice: "Avrei preferito essere amata di meno e votata di più". Interviene poi sulla minaccia dell’Isis: "Serve una politica rivolta al mondo islamico musulmano del Mediterraneo allargato che nessuno fa e per la quale l’Italia dovrebbe assumere ruoli di responsabilità non solo in chiave antiterrorista o anti immigrazione, ma a tutto campo".
Ancora a proposito della malattia, la leader radicale dice di stare "bene. Sopporto la chemioterapia senza eccessivi disagi. Sono disciplinata, dovreste vedere quanto sono rigorosa – spiega -. Seguo accuratamente le disposizioni dei medici, i professori Claudio Santini e Enrico Cortesi. Mangiare tre volte al giorno, evitare la carne e i dolci, limitare i formaggi. Faccio colazioni nordiche o forse dovrei dire islandesi: pane, burro, tonno e capperi e una tazza di brodo, mi manca soltanto l’aringa. Ero abituata a un caffelatte e tre biscotti, ora riesco a mangiare solo salato. Non sento più i gusti. L’ordine dei dottori è non perdere peso. Dovrei tornare a com’ero prima di conoscere i radicali, una bella contadinotta bionda di 65 chili. E poi dormire, non viaggiare… Sulle sigarette ho ottenuto una deroga. Via libera (con sospiro) persino dal mio amico Umberto Veronesi. Una ogni due ore, fino a dieci al giorno. Anzi, vi avverto che è giunta l’ora, ve ne tocca una".
































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