Emilio Fede scatenato. L’ex direttore del tg4, intervenendo stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, ne ha avute per tutti, in particolar modo per Bruno Vespa e Paolo Brosio. Emilio Fede ha dato un consiglio esplicito a Bruno Vespa: "La sua battuta sul terremoto e il pil? Io non amo autoelogiarmi, ma ho sempre condotto bene le mie trasmissioni. Sul terremoto, va dato un dieci e lode a Sky e a La7. Vespa ormai si sente una icona di quello che può dire, poi smentire, poi ridire e poi smentire di nuovo. La sua scelta ha sempre un valore politico che davanti a tragedie come queste è fastidiosa, se non di più”.
“Vespa è un bravissimo conduttore, ma il giornalismo è un’altra cosa. Vale per lui come vale per tanti. Lui conduce bene, anche se con l’età si sta incurvando e questo potrebbe significare, metaforicamente, che si inchina al potere. Scherzi a parte, si può sbagliare, ma bisogna stare molto attenti. E poi siamo vecchi, anche nel rapporto con l’opinione pubblica. Ci sono tanti giovani preparati, ben vengano. Vespa si faccia da parte, è arrivato il momento che si chiami fuori. Che aspetta? Ha fatto tanto, metta il cappello al chiodo. Detto con grande simpatia, caro Bruno, adesso è il momento di fare altro. Forse non ha abbastanza soldi per sopravvivere? Si parla di contratti milionari, beato lui. E’ un ricco signore. A me per una presunta pensione da 8.000 euro mi hanno massacrato. Però ci sono gli intoccabili. Vola via Vespa mia, vola via".
Emilio Fede ha fatto i complimenti a Mentana, Feltri e Massimo Fini: "Il modo di raccontare è innato, non si impara. Molti colleghi se la cavano molto bene. Ci sono quelli che hanno capito che la realtà va presentata così come è. Mentana in questo è uno dei numeri uno. Io ho lavorato con Mentana, l’ho messo io la prima volta in video nell’edizione del tg1 delle 18.30. Si capiva da subito che era molto colto e molto bravo. L’informazione oggi è molto triste. E’ penalizzata dalla ruffianeria. Molto spesso noi attacchiamo il cavallo dove vuole il padrone. Molto bravi sono anche Vittorio Feltri e Massimo Fini, che hanno pagato nel corso della loro carriera la propria libertà".
Emilio Fede, poi, si scatena su Paolo Brosio: "Paolo Brosio è una mia creatura, era un bravo professionista. Poi ha avuto questa svolta mistica, abbastanza singolare. Io sono stato anche suo testimone di nozze, tante volte gli ho detto di non esagerare. Nel suo vocabolario credo non ci sia la parola riconoscenza. Lui ora economicamente sta bene, è un papetto, vede la Madonna. Milioni di persone soffrono, cazzo questa storia di Brosio ha rotto le palle. Io credo che meriterebbe una torta in faccia, al suo prossimo compleanno. Sono molto offeso con lui, lui mi deve tutto, amare Dio è bellissimo, ma prendere per il culo i fedeli no".
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