In un momento storico nel quale il capitale umano scarseggia, e c’è l’esigenza di attrarre e trattenere competenze sul territorio, il Veneto e il Nord Est riflettono sulla distanza che sembra esserci con i propri giovani.
La regione – si legge sul Sole 24 Ore – risulta scarsamente attrattiva, superata anche dalle vicine di casa Emilia Romagna e Lombardia.
Il tema della migrazione dei giovani laureati italiani, che trovano occupazione all’estero e non rientrano in Italia, ha un’importanza strategica in un contesto in cui, rispetto ai competitor europei, l’Italia ha da un lato meno giovani laureati, dall’altro una minore capacità di attirare stranieri.
Una indagine di Intesa Sanpaolo – sottolinea Il Sole 24 Ore – ha trovato motivazioni ed esperienze di 140 vincitori che hanno scelto di andare all’estero.
Il fenomeno della dispersione dei giovani laureati – indagato da un rapporto firmato da Anna Maria Moressa, direzione Studi e ricerche – è aumentato negli ultimi dieci anni anche nel Veneto, con un ampliamento del saldo negativo tra quelli che vanno all’estero e quelli che rientrano: è la seconda regione con il saldo negativo più alto dopo la Lombardia.