Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, in un intervento su La Gazzetta del Mezzogiorno ricostruisce il fenomeno dell’emigrazione politica dei primi anni del XX secolo, che caratterizzò nella realtà meridionale gli anarchici e diversi esponenti del movimento operaio e socialista.
“La spinta all’esodo scaturiva dall’impoverimento dei ceti popolari e dalla violenta repressione delle intense manifestazioni di piazza. Cruenti eccidi proletari ed arresti di massa di esponenti socialisti ed anarchici, entrambi etichettati come sovversivi, caratterizzarono diverse aree della Puglia”.
In particolare Leuzzi ricorda le figure emigrate negli Stati Uniti tra il 1907 ed il 1908 di Leone Mucci e dei fratelli Sabino e Ferdinando Sacco e dei coniugi Paolo Perrino e Elvira Catello che da Locorotondo raggiunsero New York.
“I due coniugi in poco tempo riuscirono a mettere su, nella metropoli americana, una libreria-tipografia dal nome emblematico, ‘Lux’, che rappresentò il punto di riferimento, tra gli altri, delle diverse iniziative degli immigrati italiani”.
Il figlio Elio Perrini ha ricordato: “Mio padre era un attivista del movimento anarchico, a quei tempi scriveva articoli per la stampa sovversiva e dava una mano ad un giornale anarchico denominato ‘L’Adunata dei refrattari’, utilizzando una macchina da scrivere sia alla sede del giornale che a casa nostra”.
La madre Elvira Catello condusse una forte denuncia della guerra e scrisse testi teatrali che venivano rappresentati in diverse città dello Stato di New York. Poi nel corso del Primo conflitto mondiale e nel primo dopoguerra “in conseguenza di una nuova situazione politico-sociale non favorevole a nuovi flussi migratori” contro i gruppi italiani radicali (anarchici, socialisti, comunisti) si verificò una ondata repressiva e razzista che incise in profondità.
Tra di essi si ricorda la figura dell’anarchico Michele Centrone, emigrato nel 1903 da Castellana Grotte, arrestato a S. Francisco nel 1918. Poco tempo dopo furono arrestati due anarchici Bartolomeo Vanzetti, originario di Vallefalletto (Cuneo) e Nicola Sacco di Torremaggiore, i due giovani emigrati italiani che finirono sulla sedia elettrica, accusati ingiustamente di alcune rapine ed un duplice omicidio.