La vera emergenza dell’Italia è l’emigrazione, altro che immigrazione. Parlano i numeri, eccoli qua: quasi 500mila persone hanno lasciato lo Stivale tra il 2022 e il 2024 con l’obiettivo di trasferirsi oltre confine in maniera stabile.
Secondo i dati Istat, solo nel 2024 sono stati 191mila gli italiani che si sono cancellati dall’anagrafe, segnando un aumento del +20% rispetto al 2023 (158mila). Numeri da capogiro, si tratta del dato più alto registrato negli anni Duemila.
Sono soprattutto cittadini italiani (+36,5%) diretti in particolare verso Germania, Spagna e Regno Unito.
In una fase di pieno inverno demografico, con effetti accentuati in alcune zone del Paese, questi dati dovrebbero far suonare l’allarme e qualunque governo dovrebbe mettersi in modo per fare qualcosa. Invece da questo punto di vista in Italia è tutto fermo.
Tra il 2013 e il 2022, oltre 350mila giovani tra i 25 e i 34 anni sono emigrati, di cui oltre 132mila laureati, mentre i rimpatri sono stati di gran lunga inferiori. E’ una fuga di capitale umano che non fa affatto bene al nostro Paese, ma che – al contrario – lo impoverisce ulteriormente.