Sempre più giovani italiani lasciano lo Stivale, spesso con una laurea in tasca. La Fondazione Migrantes – scrive oggi Il Cittadino – ha ricostruito il profilo degli italiani che hanno lasciato il Paese, nell’ultimo anno, per andare a vivere e lavorare all’ estero.
La vera emergenza italiana, aggiungiamo noi di ItaliaChiamaItalia, è sempre più l’emigrazione, i numeri parlano chiaro e il trend è in continua crescita. Questa dovrebbe farci preoccupare tutti.
Nel rapporto “Italiani nel mondo”, presentato a Roma, segnala che nel 2018 hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali 128.583 italiani, 400 persone in più rispetto all’anno precedente. In pratica, è come fosse sparita in un solo anno una città come Sassari.
“Il numero di partenze è uguale a quello del 2017, ma il problema è che la mobilità italiana è diventata un dato strutturale – ha evidenziato la curatrice del rapporto Delfina Licata -. Da quattro anni sono oltre 100mila gli emigranti registrati ogni anno, da due anni sono oltre 128mila. Perdiamo cittadini italiani che finiscono con l’arricchire i luoghi in cui si trasferiscono”.
Allargando lo spettro della ricerca, emerge un altro dato. Dal 2006 al 2019 – si legge nel report -, la mobilità italiana all’ estero è aumentata del 70,2%. In pratica, il numero degli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) negli ultimi 13 anni è passato, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni a quasi 5,3 milioni.
Prendendo come riferimento gennaio 2019, sono 5.288.281 i cittadini italiani residenti all’estero, l’8,8% del numero degli italiani. Quasi la metà degli iscritti all’Aire è originaria del Meridione d’Italia (48,9%), mentre nell’ ultimo anno è soprattutto il Nord ad aver perso cittadini.