Elsa Fornero, ex Ministro del Governo Monti, parlando a Radio Cusano Campus sul contratto Lega-Movimento Cinque Stelle ha detto: “Non facciamo terrorismo, cerchiamo di parlare in modo pacato. Se si trattasse di un contratto che un cittadino fosse chiamato a firmare, penso che avrebbe molti dubbi. Le cose dette sono generiche, non è un vero contratto, non è un vero impegno. Può capitare che vadano al Governo e che facciano delle cose molto più modeste che lì sono indicate. Parlo della flat tax, del reddito di cittadinanza, dello stop alla legge Fornero. Tutte cose che si possono iniziare in maniera molto blanda, riducendo i conti. D’altra parte, possono fare il tutto in modo più radicale, ma i costi diventerebbero insostenibili, soprattutto per le giovani generazioni. Le misure prese in esame guardano tutte al passato, non c’è nulla che disegna un futuro per il Paese e per i giovani. Sono tutte ambiguità con le quali ci si può spostare da una parte e dall’altra e poi dire che alcune cose sono state fatte e altre non si sono fatte per colpa dei poteri forti che le hanno ostacolate”.
La professoressa Fornero ha aggiunto: “Chi ha dato vita a quel contratto si definisce amico del popolo. Questa è un’espressione magari bella da sentire, ma vuota di contenuto. La pretesa di conoscere le necessità del popolo è già difficile, perché il popolo è rappresentato da molti segmenti. Una parte della popolazione ha bisogno di qualcosa, un’altra parte ha bisogno di altro. Le risorse per tutto non ci sono. La vaghezza delle proposte si accompagna ad una incapacità rivelata oppure a una ingenuità che avrà vita dura a confrontarsi con la complessità dei problemi. Tutto sembra facile, arrivano loro che si descrivono come uomini di buona volontà e risolvono tutto. Non uso a caso la parola uomini. Quel contratto è molto sbilanciato dal punto di vista della parità di genere. Ci sono cose che sembrano riportarci indietro di 20 anni. Ad esempio si parla di necessità di conciliare i tempi di lavoro e di cura di famiglia per le donne. Ma perché per le donne? I maschi non sentono il dovere di partecipare alle attività che riguardano la famiglia nel suo insieme? E’ una visione antistorica”.
Sui tecnici al Governo: “Questa è la resa. Io che ho fatto parte di un governo tecnico dico che la politica deve essere fatta dai politici. I tecnici vengono usati, lasciati soli e non hanno la possibilità di arrivare a parlare con le persone. Il tecnico viene usato cinicamente e vigliaccamente e poi buttato via e accusato. Non so se avremo un Premier tecnico, ma in ogni caso non lo invidio affatto”.
Su Paolo Savona, possibile Ministro dell’Economia: “E’ stato indubbiamente un economista di valore, anche abbastanza eclettico, non conformista. Ha un curriculum ricco e variegato, passa dall’accademia all’assunzione di responsabilità. Niente da dire su questo profilo. Può essere stato anti-euro, ma oggi l’euro c’è, non si torna indietro nella storia. Ha delle buone idee, ma queste idee bisogna discuterle, non brandirle come delle armi. Anche io vedrei con preoccupazione una persona con queste caratteristiche ad occupare il Ministero del Tesoro”.