Donald Trump ha stravinto le elezioni, dimostrando che alla fine la democrazia è una cosa semplice: vince chi ha più voti.
Non vince chi ha più vip, o più giornali a favore, né chi ha più soldi per fare campagna elettorale, né chi ha la risata più contagiosa.
Kamala Harris si è dimenticata i voti a casa, ha perso in maniera netta e senza appello.
Ha vinto il popolo, fatevene una ragione, il popolo vero, quello che va al supermercato e guarda il prezzo del latte e delle uova. Qualcuno si era dimenticato cosa fosse la democrazia. Trump c’è l’ha ricordato. Può piacere o meno, ma ci ha dato una lezione.
Kamala Harris aveva una sola possibilità di vincere: la mobilitazione femminile. Non c’è stata. Significa che le donne americane non sono così facilmente manipolabili. Hanno votato chi volevano, senza lasciarsi incanalare in uno scontato voto di genere.
Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione di tipo libertario e conservatore che molti non hanno capito. Ma non mi meraviglia, io per capirlo mi sono fatto 12 anni di Stati Uniti, 4 elezioni, ho visitato centinaia di città, e parlato con migliaia di persone.
Da cittadino italiano e americano, ho qualche strumento in più per capire il ventre molle degli Stati Uniti.