Nelle file dei Democrats americani vi è un gran caos. Vi sono quattro candidati alle primarie per le elezioni americane e la corsa alla candidatura democratica per le elezioni presidenziali è aperta.
I candidati sono l’ex-sindaco di New York Michael Bloomberg, il senatore del Vermont Bernie Sanders, la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, l’ex-vice di Barak Hussein Obama Joe Biden, l’ex-sindaco di South Bend Pete Buttgieg, Amy Klobuchar, Andrew Yang, Deval Patrick, John Delaney, Michael Bennet, Tom Steyer e Tulsi Gabbard.
Ora, i Democrats sono ancora tramortiti dallo “schiaffo” ricevuto a seguito della bocciatura dell’impeachment all’attuale presidente Donald Trump. Buttgieg sembra avvantaggiato ma Sanders gli sta dietro di pochissimo.
Di origine maltese e nato cattolico ma convertito all’episcopalismo, Buttgieg è sostenitore del “capitalismo democratico” ed omosessuale dichiarato. Egli ha sposato il suo compagno nella cattedrale episcopale di San Giacomo di South Bend. Sanders è un senatore di chiare tendenze socialiste. Dunque, sembra che i Democrats siano molto spostati a sinistra. Sanders è più di sinistra di Buttgieg.
Se uno dei due tra Buttgieg e Sanders fosse il candidato democratico alla Casa Bianca, il presidente in carica Donald Trump potrebbe essere avvantaggiato. Infatti, i moderati dell’elettorato democratico difficilmente voterebbero un radicale. Fino all’ultimo tutto può succedere.