Su “Le Figaro” Pierre Yves Dugua spiega perché Trump non fa più paura a quella parte dell’opinione pubblica che lo guardava con sospetto.
Nonostante i discorsi fiume dove Donald Trump, egocentrico e caricaturale, dà l’impressione di dire tutto quello che gli passa per la testa, il candidato repubblicano, secondo i sondaggi, è in assoluta parità con Kamala Harris.
La metà degli elettori americani è pronta a votare Trump nonostante i suoi eccessi verbali.
“È matto, non ascolta nessuno, dice sciocchezze. D’accordo. Ma nessuno può negare che le politiche che ha applicato dal 2017 al 2021 fossero giuste”, spiega Paul Hodey, giurista, consigliere fiscale, repubblicano moderato di Washington.
In due frasi ecco riassunte le ragioni per cui molti voteranno Trump.
Nei quattro anni in cui fu presidente, Trump ridusse le tasse, fece nominare dei giudici conservatori alla Corte Suprema, favorì la crescita economica e il pieno-impiego senza inflazione, fece volare Wall Street, abolì dei regolamenti burocratici, limitò l’immigrazione clandestina, rilanciò la produzione nazionale e inaugurò una nuova politica commerciale protezionista mantenuta e rafforzata dallo stesso Biden.
La tesi che l’elezione di Trump distruggerebbe la democrazia non convince più nessuno. Trump seduce l’elettorato popolare stanco della mondializzazione senza regole, del dumping cinese e dei leaders democratici. Trump rappresenta -secondo l’editorialista del quotidiano francese -la sola speranza di conquistare stati come il Michigan o il Wisconsin tradizionalmente democratici; i ceti popolari sembrano affascinati dal discorso nazionalista di Trump. Inoltre molti pensano che Kamala Harris non sia credibile.
Proveniente dalla sinistra democratica di San Francisco, che la finanzia abbondantemente, la Harris viene considerata troppo vicina all’ideologia woke. E in nome dell’ideologia woke vorrebbe abolire il Columbus Day offendendo la comunità italiana. Tra l’altro il suo programma economico è alquanto confuso e pieno di proposte stravaganti come la creazione di imprese per non-Bianchi; proposte che difficilmente possono ricomporre le fratture della società americana.
In un’America traumatizzata da un’inflazione più elevata che in Europa che si traduce in una diminuzione del potere d’acquisto, molti sono poco inclini a votare la candidata democratica che farebbe esplodere la spesa pubblica in nome del clima e delle politiche industriali. Inoltre a favore di Trump gioca la diffidenza di parte dell’opinione pubblica verso la stampa che ha nascosto le reali condizioni di salute di Biden.
L’America profonda non si fida più della stampa e detesta la cultura woke. Questi fattori possono favorire Trump.