Si canta vittoria per le elezioni amministrative, che hanno visto risultati clamorosi, come quelli di Torino e Roma, ove ha vinto il Movimento 5 Stelle. Si dice che siano state un colpo al "renzismo". Io non sarei così ottimista.
Da una parte, il Partito Democratico ha perso disastrosamente a Torino e a Roma, sconfitto dal Movimento 5 Stelle, mentre a Milano, ove il candidato Giuseppe Sala avrebbe dovuto vincere con un vantaggio di 10 punti, ha vinto di poco. Inoltre, il centrodestra ha vinto anche in città come Novara, Trieste, Savona e Benevento.
Dall’altra parte, però, vi è il problema dell’affluenza alle urne, che è stata bassa. In totale, ha votato il 50% degli aventi diritto. Il dato migliore è stato a Milano, ove ha votato il 51% degli aventi diritto. Il dato peggiore è stato a Napoli, ove ha votato il 37,89% degli aventi diritto.
Io sono pronto a scommettere, per esempio, che con un’affluenza più alta Sala a Milano non avrebbe vinto. Sono pronto a scommettere anche che Luigi De Magistris a Napoli non avrebbe vinto o avrebbe vinto di poco con un’affluenza più alta.
Questo ci deve porre un interrogativo in ottica del referendum che ci sarà ad ottobre, sulle riforme costituzionali. Secondo me, con un’affluenza così bassa, il "sì" , per cui il premier Matteo Renzi si giocherà tutto, potrebbe vincere. Quindi, io starei bene attento a cantare vittoria.
Se dovessero passare le riforme, con la nuova legge elettorale "Italicum", ci sarebbe il rischio di una vittoria di un partito che, in realtà, risulterebbe minoritario. Quindi, prima di dire che il "renzismo" è stato sconfitto, bisognerebbe fare una lunga riflessione.
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