Antonio Tajani passa da una riunione all’altra. Con i coordinatori regionali sta lavorando alle liste per le elezioni. Ieri le prime dieci Regioni, oggi le altre dieci. La campagna elettorale ha i suoi passaggi, ma il vicepresidente di Forza Italia lavora anche alla preparazione di un vertice che si preannuncia non semplice e scherza su chi lo accusa per il suo passato monarchico, “nell’Ue ci sono monarchie parlamentari che funzionano benissimo”. Poi spiega, in un’intervista a “La Stampa” – a cosa serve il vertice di domani tra i leader del centrodestra: “E’ la prima riunione per preparare la campagna elettorale. Parleremo dei temi, come le pensioni, che ha sollevato Berlusconi”.
Quanto al candidato unico: “Decideranno i leader. Il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L’importante e’ avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio”. “Si rischia – aggiunge – di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi. Piu’ che la leadership l’importante e’ avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando”.
La Lega ha votato i decreti Ucraina, ma insiste che non bisogna piu’ inviare le armi e ha espresso dubbi sull’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: “Sono posizioni di partito. Il governo e’ un’altra cosa. In ogni caso nessuno e’ contrario alla Nato. Noi abbiamo votato al Parlamento europeo, Berlusconi incluso, documenti molto duri contro la Russia”.
Meloni accusa una campagna di discredito orchestrata contro di lei all’estero: “E’ successo in passato con Berlusconi. Si reagisce mostrando serieta’ e dimostrando di essere diversi da come si viene dipinti”. Forza Italia ha un problema: continuano a uscire parlamentari: “Se non sei d’accordo con la scelta fatta dal partito non e’ che passi con il nemico. Quelli che hanno lasciato il partito non hanno mai avuto grande fortuna. Sono usciti personaggi, anche gruppi interi e sono tutti scomparsi politicamente. Passare a sinistra non e’ un’opzione accettabile”, ha concluso Tajani.