“Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni” (Winston Churchill)
“Non si dimentichi mai che si è eletti per operare; e non si opera per essere eletti. La confusione dei fini risulterebbe nefasta” (Giulio Andreotti)
“Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori” (Corrado Guzzanti)
“La differenza tra Democrazia e Dittatura è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c’è bisogno di sprecare il tempo andando a votare” (Charles Bukowski)
“Do ut des, ossia tu dai tre voti a me che io do un appalto a te” (Totò)
LO SCIALLE DI TRUMP
Al ricevimento della regina Elisabetta a Buckingham Palace, Melania Trump s’è presentata con uno scialle giallo di Valentino da cinquemila euro [Guerrera, La Repubblica].
SE VINCE SALVINI
Penso che un successo di Matteo Salvini sarebbe decisivo per dare una importante “sveglia”, alla stagnante e dormiente politica italiana. Tra due giorni si vota e, forse sbaglio o forse no, non mi importa: mi espongo.
LEGA E 5 STELLE…
Cerco però di esprimermi con chiarezza: sono favorevole sempre, quando le situazioni sono stagnanti e insoddisfacenti, ai cambiamenti: nei matrimoni, nelle amicizie, nella cultura, nelle attività sociali, nelle squadre di calcio, nelle aziende e, ovviamente, in politica. Perciò avevo accolto con simpatia e speranza l’avvento della Lega e dei Cinquestelle, incassando le contestazioni di alcuni amici e lettori. Difficilmente, se sono convinto, cambio opinione: perciò mi è dispiaciuto che l’alleanza tra Salvini e Di Maio si sia infranta.
LE ELEZIONI POLITICHE
Sarebbe stato utile – dopo la rottura di agosto – andare ad elezioni, per chiarire, svoltare, cambiare. Invece, per sfortuna dei cittadini, è nato un governicchio inutile, sorretto da un untuoso, inconfessato ma trasparente, legame: la volontà dei componenti dell’attuale maggioranza di non consentire l’affermazione del capo della Lega in una eventuale consultazione politica.
IL PARADOSSO: SE VINCE ZINGARETTI…
Il nostro non è un Paese normale! Pessimi machiavellismi e diffusi interessi personali (in primis, salvaguardare la tenuta della poltrona). In questi giorni già la sinistra dice che, in caso di sconfitta, nulla cambierebbe per il governo. Non mi stupisco. Ma le ipotesi sono tante.
Davvero non succede nulla, se la sconfitta sarà molto pesante? E poi: a mio parere le elezioni diventerebbero molto probabili se il Pd riuscisse a vincere: Zingaretti potrebbe trovare il coraggio di affrontare elezioni politiche. In ogni caso l’unico leader in grado di assicurare un cambiamento, se vincente, sarebbe Salvini, e perciò tutto ruota intorno a lui.