Carissimi italiani residenti in Italia,
Carissimi italiani all’estero,
alla cortese attenzione del Direttore di ItaliachiamaItalia,
alcune esclusioni tra le candidature nella lista del centro destra in Ripartizione Europa hanno fatto molto discutere. Tra gli esclusi vi sono stati militanti che si impegnano da tempo e che hanno dei forti legami territoriali in Europa. Tra gli esclusi vi è stato anche il sottoscritto, Michele Capaccioli, coordinatore in Europa dei Riformisti Italiani, la cui candidatura è stata appoggiata dalla nostra base, da un parlamentare conosciuto del PDL, candidato in Italia, e da un’associazione rappresentante gli italiani all’estero.
Affrontiamo due punti.
Il primo. Non è vero che il candidato dei Riformisti Italiani della Ripartizione Europa non ha trovato posto perché il nostro movimento politico non è alleato del centro destra. Infatti, avevamo chiesto se un movimento politico italiano avesse potuto prendere una scelta diversa rispetto a quella (presa) in Italia, quindi, presentandosi in Ripartizione Europa, nella lista centro destra. A questa domanda ci è stato risposto “si”. A tal riguardo, non vogliamo sentire scuse e tentativi di spiegazioni: volere è potere. Invece, con la nostra esclusione se ne sono andati via idee, programmi, l’impegno di tutti quelli che mi hanno aiutato e che non smetterò mai di ringraziare, i dovuti sacrifici del sottoscritto che, persino quando è stato ricoverato in ospedale, continuava a pubblicare link e post dal cellulare. Se ne sono andati via almeno 15mila consensi. La stessa sorte è toccata a quegli altri militanti che, pur adoperatisi con serietà, rigore e impegno, sono stati fatti “cadere” dalla lista del centro destra in Ripartizione Europa. Ecco per cui, certamente, non siamo il “caso” e non vogliamo nemmeno esserlo.
Il secondo. Da parte nostra, non c’è nessun rancore personale, nessun desiderio di vendetta – ci mancherebbe altro –, nessun riferimento al passato professionale – rispettabile – e ai risultati ottenuti in ambito lavorativo di chi ha trovato più spazio dei militanti. Riflettendo su questo aspetto, vogliamo andare oltre le polemiche. Vorremmo soffermarci su un principio molto fondamentale ed elementare, conosciuto, forse, a tutti: se “tu” vai a candidare in una delle ripartizioni alcune persone che hanno pochi legami territoriali o appartengono ad un partito notoriamente favorevole all’abolizione della Circoscrizione Estero e del voto degli italiani all’estero, facendo “cadere” militanti, persone, partiti che si sono impegnati da tempo, questo è il modo migliore per perdere voti e per perdere le elezioni. In Italia, forse, “puoi” fare quello che “ti” pare. All’estero, con le preferenze, una certa “cecità” politica la paghi, a caro prezzo.
La politica non è un luogo dove chi ha il “potere” decisionale può far salire e scendere a proprio piacimento delle persone, nella fattispecie, facendo passare avanti delle altre a chi si adopera da tempo con serietà, rigore e impegno. Altrimenti, non si premia la militanza.
In altri casi, la politica non è nemmeno lo stare comodi comodi in un “salotto” o svolgere attività affini alla politica solo dall’interno delle “quattro mura”, pensando, poi, che tale “impegno” possa portare ad una candidatura. È troppo comodo. La politica è militanza, attivismo sul territorio, creazione di forti legami territoriali con la cittadinanza, nella fattispecie con il mondo dell’associazionismo degli italiani all’estero e con gli italiani all’estero. La politica è il confronto diretto con la gente, partendo dall’alzarsi alla mattina presto per andare a volantinare per il partito e per incontrare gli italiani!
La nostra posizione è chiara e netta: la stragrande maggioranza del nostro gruppo non voterà. Il nostro è un cartellino rosso, un chiaro segnale politico che mandiamo a chiunque, a nostro avviso, abbia commesso certi errori per alcune candidature. È un segnale che mandiamo anche per il futuro, a chiunque dovesse pensare e/o lasciare intendere e/o permettere, direttamente o indirettamente, che “Roma” abbia l’ultima parola sui candidati per la Circoscrizione Estero. Le candidature, infatti, sono decise dagli italiani all’estero, secondo criteri come presenza nel mondo dell’associazionismo degli italiani all’estero, radicamento sul territorio, serietà, rigore e impegno del candidato; il coordinatore le presenta in Italia; "Roma", appoggiando e supportando i candidati, si limita ad approvare le candidature che seguono i sopra citati criteri.
Ecco per cui, anche se fosse vera la versione dei fatti data da un esponente del PDL Europa per “giustificare” o spiegare certe esclusioni, per noi non ha senso che un coordinatore, non avendo l’ultima parola sulle candidature all’estero, si candidi, chieda il voto agli italiani all’estero, sia eletto con il rischio di trovare, a Roma, il “muro” da una parte del partito o un partito che decide per noi, senza ascoltarci. Sempre sotto questa prospettiva, il coordinatore deve essere forte e farsi rispettare da “Roma”. Affinché il gruppo e il coordinatore abbiano più capacità decisionale, deve essere candidato/preferito chi si è adoperato da tempo con serietà, rigore e impegno sul territorio e chi porta, programmi, idee e molti consensi. In caso contrario: noi votiamo con le preferenze; noi non votiamo il "calato" o "catapultato" da “Roma” o chi ha pochissimi legami territoriali; il partito o la coalizione si prende meno preferenze o le preferenze sono dirette a qualche altro candidato con maggiori legami territoriali.
Nel nostro caso, per la Camera dei Deputati, una minoranza del gruppo ha già lavorato prima della pubblicazione di questo comunicato a sostegno di Massimo Romagnoli. Con Massimo abbiamo affrontato un discorso franco, molto sincero e basato su diversi aspetti che ci stanno particolarmente a cuore, tra i quali: azzeramento delle cariche dei coordinatori del Pdl della Ripartizione Europa per i sopra citati motivi e loro redistribuzione in base a serietà, rigore, impegno; informatizzazione e razionalizzazione dei servizi consolari per gli italiani all’estero; riduzione della tempistica per l’iscrizione all’AIRE; finanziamento delle scuole italiane all’estero; abolizione dell’IMU sulla prima casa per gli italiani all’estero; incentivi fiscali a favore dell’esportazione del Made in Italy e investimenti mirati per la promozione della cultura, della storia, dell’arte, della ristorazione italiana all’estero; riduzione sprechi; supporto totale e legale da parte dei consolati agli emigrati con parenti indigenti o con problemi di salute e che non possono tornare in Italia.
In questi ultimi giorni stiamo facendo maggiori sforzi anche per vedere di appoggiare Maria Garcia. Anche da parte sua c’è stato un totale accordo sui sopra citati aspetti.
Oltre al Nostro Paese di origine, oltre al Tricolore, noi difenderemo sempre ciò che ci sta a cuore, quel bene prezioso lasciatoci in eredità dall’On Mirko Tremaglia: la Circoscrizione Estero e il voto degli italiani all’estero. Chi, in politica, non può o non vuole difenderli, non deve averli nemmeno in mano!
Michele Capaccioli e il gruppo componente i Riformisti Italiani della Ripartizione Europa, Circoscrizione Estero
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