Il partito rivoluzionario moderno (Prm), formazione del presidente eletto in Repubblica Dominicana, Luis Abinader, ha ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento, con 29 senatori – compresi gli alleati – su 32 e 144 deputati su 190. Lo ha reso noto il presidente della Camera, Alfredo Pacheco, appena rieletto alla carica, riportando i risultati preliminari dei conteggi.
In Senato i restanti seggi verranno distribuiti al partito Forza del popolo, mentre alla Camera verranno ripartiti tra quest’ultimo e il Partito di liberazione dominicana (Pld).
Questa formazione, con un’ampia maggioranza per il partito del presidente eletto, permettera’ di approvare tutte le riforme senza particolari ostacoli e di portare avanti con facilita’ le leggi ordinarie, che come previsto dalla Costituzione richiedono la maggioranza assoluta.
In termini di numeri, questa maggioranza supera quella della precedente legislatura, iniziata nel 2020, quando il Prm aveva ottenuto 101 seggi alla Camera e 19 al Senato.
Pacheco ha dichiarato che la maggioranza sara’ usata “con razionalita’” per portare avanti progetti rimasti in sospeso e per farne avanzare di nuovi, sempre mantenendo il dialogo e il consenso con tutte le parti politiche.
“Non importa l’ampia maggioranza che avremo nel congresso nazionale, vogliamo utilizzare il consenso”, ha dichiarato Abinader nella trasmissione “La semanal”, sottolineando che terra’ sempre in considerazione le opinioni di tutte le parti politiche.
Tra i progetti in cantiere per la prossima legislatura c’e’ la riforma fiscale, considerata un asse della strategia nazionale di sviluppo del Paese entro il 2030.
Partendo dall’attuale debito – pari al 3,1 per cento del Pil, al di sopra dell’obiettivo fissato del 2 per cento massimo – il governo dovrebbe intraprendere una riforma tributaria e della spesa pubblica, con l’obiettivo di ridurre la spesa dello Stato senza danneggiare le classi piu’ vulnerabili.
La riforma e’ oggetto di discussione da anni: tra le iniziative suggerite nel 2021 rientrano un’imposta sulle bevande zuccherate, una variazione delle imposte sui veicoli e l’incremento dal 25 al 35 per cento dell’imposta sulla rendita (Isr) per la fascia di reddito piu’ alta. Il tema centrale da affrontare nella riforma, tuttavia, resta l’evasione fiscale.