Analizzando i risultati del voto degli italiani, escludendo la Circoscrizione estero, dobbiamo dedurre che oltre al voto di protesta a favore del Movimento 5 stelle di Grillo, gli italiani non hanno voluto consegnare il Paese alla sinistra di Bersani, il vero sconfitto di questa tornata elettorale. A questo punto al segretario del PD non rimane che dimettersi, perché non è stato capace di portare la sua squadra alla vittoria: eppure fino a due, tre mesi fa aveva un vantaggio notevole, almeno secondo i sondaggi.
Invece il centrodestra e Berlusconi sono stati in grado di ottenere, nelle ultime settimane, di nuovo il voto dei moderati, ai quali non è piaciuto il ventilato accordo post elettorale tra il Pd e la Lista civica di Monti, e di conseguenza hanno deciso di non affidare il paese alla sinistra ed è stato un bene.
A dir la verità Bersani mi fa quasi tenerezza, però insieme ai dirigenti del partito ha condotto la “corazzata“ del Pd, come il comandante Schettino, contro lo scoglio, sottovalutato per troppa sicurezza, dei moderati e di Silvio Berlusconi. Che brutta fine, capitan Bersani! Sarebbe stato meglio se avesse lasciato i comandi alla nuova generazione del PD, capitanata da Renzi. Addio e vada in pensione insieme ai suoi ufficiali e sottufficiali!
Ora rimane però il problema dell’ingovernabilità, ma nello stesso tempo c’è l’urgenza di dare un governo al nostro Paese. E allora cosa fare? Forse bisognerebbe fare una grande coalizione di governo di tutti i partiti eletti in Parlamento e fare le riforme più urgenti, come la legge elettorale e ritornare al voto il più presto possibile. Credo che questa sia l’unica via da intraprendere, senza fare “inciuci”, che non ci porterebbero da nessuna parte. Infatti, abbiamo già sperimentato a caro prezzo il governo dei tecnici, perdendo tempo e sovraccaricandoci di tasse. Ora basta, vogliamo che dalle prossime urne venga fuori, in base a una nuova legge elettorale, una maggioranza chiara con i numeri da poter governare!
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