Capire se il CETA, l’accordo economico e commerciale di libero scambio tra Canada e Unione Europea, sia una priorità di questo governo. E’ questo l’obiettivo della prima interrogazione parlamentare, depositata dalla Senatrice Francesca La Marca eletta nella circoscrizione Estero ripartizione America Settentrionale e Centrale, a seguito delle ultime dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura a margine del consiglio europeo dell’agricoltura e della pesca.
«Ho deciso di presentare un’interrogazione – sottolinea la Senatrice La Marca – per sollecitare il governo a confermare quanto recentemente dichiarato sul CETA. Dichiarazioni che vanno contro le affermazioni negative che, da tempo, il governo utilizza per apostrofare l’accordo in questione».
«Inoltre, alla luce dell’importanza che tale accordo ricopre per le aziende e per i lavoratori di Canada e Unione Europa, che attendono dal 2017 la conclusione dell’iter di ratifica e la completa attuazione del CETA, voglio che venga confermato l’impegno a sostenere, e quindi favorire, la rapida ratifica dell’accordo» ha concluso la senatrice.
La senatrice La Marca ha anche depositato una seconda interrogazione, che ha raccolto adesioni importanti di alcuni colleghi senatori fra cui l’ex presidente della Camera dei Deputati Casini, l’ex ministro Delrio, le ex segretarie della CGIL e della CISL Camusso e Furlan, per far luce su alcune segnalazioni di cittadini iscritti all’A.I.R.E, residenti in Canada e negli Stati Uniti d’America, che sono impossibilitati a esprimere il loro diritto di voto nelle elezioni europee.
«Come noto un cittadino iscritto all’A.I.R.E è un cittadino italiano a tutti gli effetti e, consequenzialmente, un cittadino dell’Unione Europea – specifica la Senatrice La Marca – eppure molti di loro mi hanno contattato perché, nonostante ciò, non sono riusciti a votare alle scorse elezioni europee».
«E’ alla luce di ciò che ho chiesto, con questa interrogazione parlamentare rivolta al Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, se si è a conoscenza dell’incresciosa impossibilità di rappresentare il proprio voto e quali sono le misure che si hanno intenzione di mettere in atto per salvaguardare quello che, a tutti gli effetti, è un diritto violato».