Due pesci relativamente piccoli – ma abili anguille – hanno rivinto, nel senso che hanno riportato le loro preziose natiche a Montecitorio: Bruno Tabacci e Benedetto Della Vedova, di cui avevo sottolineato il passaggio attraverso ogni area parlamentare cambiando regolarmente casacca pur di rimanere sempre a galla.
Mentre in molti si sono candidati per coerenza sapendo che la rielezione sarebbe stata una missione impossibile (e meritano comunque rispetto), con molta abilità questa volta i nostri due furboni hanno fregato il povero Enrico Letta e così nonostante la sconfitta sia di “+Europa” che di “Impegno Civico” (partiti rimasti fuori dalla Camera con il conseguente impallinamento di Emma Bonino e Luigi Di Maio) eccoli rientrare in campo a spese del PD cui hanno soffiato gli unici due posti nei collegi lombardi, per la gioia dei “compagni” della base.
Anche Fratoianni, Speranza e Bonelli sono stati eletti, sempre a spese del PD: se Letta sarà cacciato dai vertici del partito potrà sempre fare il presidente onorario dell’AVIS, viste le sue tante donazioni.
Soddisfazioni? Isabella Rauti che ha battuto nella ex Stalingrado d’Italia (Sesto San Giovanni) Emanuele Fiano, il tronfio esponente PD che con arroganza la sapeva sempre più lunga di tutti (sia chiaro che non c’entra la sua religione ebraica, anzi, ma è per l’antipatia della persona che si riteneva onnipotente), mentre Luigi Di Maio si ritrova a 36 anni a dover nuovamente cercare un lavoro. Alla Farnesina non sarà rimpianto, se non dalla legione di “fedelissimi” che intanto aveva sistemato.
Torna Silvio Berlusconi che ha risistemato la quasi-moglie e tutta la sua corte, ma ad essere sinceri tutti i leader hanno piazzato i propri fedelissimi grazie alla legge elettorale.
Con la riduzione dei parlamentari sono rimasti fuori due amici della mia zona: Enrico Montani (Lega) e Mirella Cristina (Forza Italia). A loro un “grazie” sincero per l’impegno che hanno dimostrato, mentre sono stati confermati – come previsto – i due candidati del centrodestra all’uninominale Gaetano Nastri (FdI, al Senato) e Alberto Gusmeroli (Lega, alla Camera). Con loro tornano tanti amici ed ex colleghi di AN, tra i quali voglio ricordarne due particolarmente cari come Maurizio Gasparri e Roberto Menia.